PALERMO – Un soggetto politico nuovo, che sostenendo la candidatura alla presidenza della Regione di Fabrizio Micari aspira a diventare la seconda gamba del centrosinistra insieme al Partito Democratico. Questo il progetto presentato oggi dal segretario regionale del Partito socialista italiano Nino Oddo e dal presidente di Sicilia Futura Totò Cardinale. Nel corso di una conferenza stampa i due partiti hanno presentato il simbolo comune con cui correranno alle elezioni regionali del cinque novembre. E hanno annunciato la costituzione di un gruppo comune all’Ars.
“Il nostro simbolo contiene i nomi di entrambe le forze politiche e del candidato che sosteniamo”: Nino Oddo spiega che la lista unica in cui, oltre ad alcuni volti nuovi in fase di valutazione, verranno candidati tutti i deputati uscenti di Sicilia Futura e Psi, è solo il primo passo verso un soggetto politico unico. “Subito dopo la conferenza formalizzeremo un nuovo gruppo unico – prosegue Oddo – perché riteniamo che questa sia una operazione politica e non solo elettorale: dalla prossima legislatura continueremo a operare uniti nel parlamento”.
Un traguardo, quello della prossima legislatura, a cui Totò Cardinale guarda con ottimismo: “Puntiamo a un risultato a due cifre, e con tutte le anime della coalizione possiamo arrivare al quaranta per cento”. Cardinale spiega il senso politico dell’operazione che riunisce i due partiti sotto un unico simbolo: “Noi uniamo il riformismo progressista e lo facciamo con le esperienze che vengono dal cattolicesimo democratico, dal movimento dei socialisti. Questo gruppo nasce per l’impossibilità, per alcune persone che appartengono a queste tradizioni, di trovare posto nel Partito Democratico, che doveva essere la grande casa dei riformisti italiani, e puntiamo a essere un laboratorio anche a livello nazionale”.
“I sondaggi in questo momento soffrono di una insufficienza”: Cardinale legge con cautela i sondaggi diffusi negli ultimi giorni che vedrebbero in vantaggio Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri nella competizione per Palazzo d’Orleans. “In queste elezioni – ragiona Cardinale – si vince con liste forti, esiste un effetto trascinamento con bassa possibilità di voto disgiunto. Noi puntiamo su liste che possono superare, insieme, il 40 per cento. Dunque qualsiasi sondaggio che circola per ora, prima della chiusura delle liste, soffre di questa insufficienza. Aspettiamo che si facciano le liste e vedremo che Micari ci riserverà delle sorprese”.