"L'Udc farà sintesi con gli alleati per vincere anche alla Regione" - Live Sicilia

“L’Udc farà sintesi con gli alleati per vincere anche alla Regione”

L’ex assessore regionale fa il punto dopo il voto delle amministrative.
L'INTERVISTA
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PALERMO – “Posso affermare di avere creduto nella bontà della candidatura a sindaco di Roberto Lagalla anche prima che  venissero operate le prime ipotesi politiche sulla stessa candidatura”. Così l’ex assessore Ester Bonafede, dirigente dell’Udc, commenta l’esito del voto palermitano. Sul risultato della lista dell’Udc a Palermo, che non entra in consiglio, Bonafede individua due nervi scoperti: l’astensionismo e la presenza di “simboli che presentavano caratteri simili come ad esempio quello della Nuova Dc”. E sul futuro della coalizione di centrodestra assicura il massimo impegno del partito per trovare una sintesi. 

Bonafede, rompiamo il ghiaccio. Lagalla vince al primo turno. Soddisfatta?

Sono molto soddisfatta. Posso affermare di avere creduto nella bontà della candidatura a sindaco di Roberto Lagalla anche prima che  venissero operate le prime ipotesi politiche sulla stessa candidatura. Io penso che Roberto Lagalla abbia tutte le qualità che gli consentiranno di governare la città di Palermo con competenza ed esperienza senza nessuna forma di debolezza od indulgenza perché chi conosce Lagalla ne conosce lo spessore morale ed il tratto indipendente Tutte virtù ovviamente. Io ho già affermato proprio a lei, tanti mesi fa, che sarebbe stato il candidato ideale a prescindere dalla sua scelta di confluire nel gruppo Udc all’Ars divenendo così espressione del partito nel quale io milito da sempre. L’Udc ha coraggiosamente e costantemente difeso e sostenuto questa scelta ed anche attraverso la sapiente opera di Lorenzo Cesa e la generosa lungimiranza di Carolina Varchi ha condotto tutto il centrodestra unito verso una vittoria eclatante  nei numeri percentuali e per i riflessi politici.

Tuttavia l’Udc non supera la soglia di sbarramento. Che cosa avete sbagliato? C’è qualcosa che non rifarebbe?

L’Udc non supera la soglia di sbarramento a mio avviso per diverse ragioni. Premettiamo che alle amministrative di Palermo del 2017 io da sola in condizioni politicamente disperate senza il supporto di deputati piuttosto che assessori senza consiglieri comunali in un momento storico che vedeva il partito in Sicilia svuotato dei suoi uomini che erano transitati nel progetto di Giampiero D’Alia “Centristi per la Sicilia”, ho raggiunto la soglia percentuale del 3,6 grazie al sapiente uso del simbolo che ho riproposto in una campagna affissioni con lo slogan di una campagna elettorale vincente della democrazia Cristiana “Fai valere le cose che contano”. Ecco in questa tornata elettorale ha vinto l’astensionismo che ha superato la soglia del 50% e poi gli elettori saranno stati frastornati dalla presenza di simboli che presentavano caratteri simili al nostro come ad esempio quello della Nuova Dc, generando una confusione nella scelta del voto. Solo così si spiega il fatto che l’Udc il partito che aveva nel simbolo il nome del suo candidato sindaco Lagalla, non abbia avuto il successo che meritava. Ma ci rifaremo. 

In vista delle regionali vi alleerete con altre forze centriste?

Io decisamente credo di non avere sbagliato nella mia perseveranza in questo partito e penso che alle regionali così come è accaduto la volta scorsa potremmo accogliere alleate altre forze di centro a noi vicine per vincere di nuovo.

Restando in tema di elezioni regionali. Presto affronterete il nodo del candidato alla presidenza. Due domande: qual è la posizione dell’Udc? Il centrodestra rischia di spaccarsi?

L’Udc è sempre stato leale con Il Presidente Musumeci e questo sostegno è stato utile soprattutto nei momenti di tensione politica. Anche alla viglia delle amministrative di Palermo. Presto il centrodestra ritornerà a parlare sulle ipotesi di scelta per la prossima tornata elettorale regionale. Noi svolgeremo anche questa volta un ruolo di sana mediazione con l’unico intento di portare la Sicilia a riconquistare un allineamento politico dal governo della città al governo della Regione perché si possa assistere ad una sinergia verso l’obiettivo del bene comune. Ecco: questo esempio dobbiamo dare. La ricerca di una unione di intenti  e non solo il tentativo di accordi elettorali perché le persone hanno bisogno di riconquistare la fiducia perduta e credere che dietro le parole ci sia la verità, una buona e sincera verità.

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