"M5S, débâcle annunciata: abbiamo fatto da stampella" - Live Sicilia

“M5S, débâcle annunciata: abbiamo fatto da stampella”

Trizzino analizza la sconfitta della amministrative e mette in guardia i suoi in vista delle regionali.
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – M5S: il “j’accuse” del deputato regionale Giampiero Trizzino. “Un sentito ringraziamento non può che andare a Franco Miceli, per l’impegno e l’umiltà con i quali si è speso in prima persona. Non posso invece dire lo stesso nei confronti delle responsabilità politiche del M5S, a partire da iniziative poco trasparenti da parte di alcuni deputati romani che hanno portato la nostra lista a schiantarsi sotto il muro del 7% dei consensi”. Giampiero Trizzino, portavoce regionale del Movimento  Cinque Stelle, analizza il voto che ha visto l’affermazione del centrodestra e non si nasconde dietro il dito dei tatticismi.

Trizzino, rompiamo il ghiaccio. Il Movimento Cinque Stelle perde e perde male sia a Palermo sia a Messina. Che cosa è successo?

Negarlo sarebbe un falso, quando in politica si perde bisogna essere onesti. Bisogna ammetterlo e, cosa più importante, occorre analizzare gli errori e provare a non commetterli più in futuro; e per noi il futuro è imminente, visto l’appuntamento delle elezioni regionali.

Palermo. Il fronte progressista ha sbagliato il candidato? Quanto ha pesato la mancata discontinuità dall’esperienza Orlando?

Tutti coloro che hanno lavorato al progetto del centrosinistra, me compreso, devono essere riconoscenti a Franco Miceli per l’impegno e l’umiltà con la quale si è speso in prima persona. Ma gli errori commessi dalla coalizione e in particolare dal M5S, non possono essere taciuti, altrimenti il rischio è commetterli anche alle regionali. Ci sono responsabilità politiche, a partire da iniziative romane poco trasparenti sul metodo con il quale il M5S si è piegato alla scelta del candidato sindaco abdicando al proprio. Responsabilità che, sommate, hanno inchiodato il M5S sotto il muro del 7% dei consensi.

Franco Miceli era l’uomo sbagliato?

Non dico che Franco Miceli sia stato l’uomo sbagliato, dico che il M5S aveva il dovere di guidare la coalizione offrendo quella discontinuità con il passato che i palermitani chiedevano a gran voce. Non è stato fatto e siamo stati puniti. Basta guardare i risultati elettorali degli uomini di punta dell’orlandismo per capire ciò di cui sto parlando. Il M5S si è piegato (ancora una volta) accettando supinamente una linea politica che non rispecchiava la sua storia. Ha fatto la stampella, insomma, quando in realtà aveva le carte in regola per offrire una visione nuova e diversa dell’amministrazione della città.

Qualcuno sostiene che avreste dovuto allargare il perimetro della coalizione. Che cosa ne pensa?

Prima di domandarsi quanto potesse essere utile un allargamento, forse è più corretto chiedersi come sia possibile che il M5S in cinque anni abbia perso 10 punti percentuali. Ma al netto di questo, il tentativo di un allargamento è stato fatto nel momento in cui chiesi a Mariangela Di Gangi di correre insieme. Lei rappresenta un pezzo importante della società civile che sarebbe stato maggiormente valorizzato se avesse avuto un ruolo di primo piano nella coalizione. Il famoso ticket Di Gangi-Trizzino di cui tanto i giornali hanno parlato, era costruito proprio in questo senso. Poi le cose andarono diversamente.

Adesso arriva la partita più importante: quella delle regionali. Il percorso delle primarie rischia di essere compromesso dai risultati delle amministrative?

Le primarie si devono celebrare, ormai è un dato di fatto. E credo, a questo punto, che siano lo strumento più efficace per evitare di commettere il peccato originale delle elezioni comunali, cioè che venga imposto un nome dall’alto senza alcun coinvolgimento della base.

Il fronte progressista dovrebbe allargare il campo alle forze moderate?

Non sono io a doverlo dire, sono certo che il nostro nuovo referente regionale, Nuccio Di Paola, al quale va il mio personale augurio di buon lavoro, sarà capace di indicare la strada migliore per il M5S nel rispetto della sua storia.

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