Un "esempio" di discariche disseminate per l'Oasi
PATERNO’. Il Movimento 5 Stelle all’attacco sulle condizioni in cui versa l’area protetta dell’Oasi “Ponte Barca” che ricade nell’area del Simeto. Un affondo che richiama ad un immobilismo feroce nonostante le numerose segnalazioni. Un sito nel quale oltre a mancare la regolare manutenzione delle strade e dei servizi minimi, vede la presenza di vere e proprie discariche a cielo aperto mescolarsi con il paesaggio e le campagne che ospitano le coltivazioni di agrumi. Di seguito la presa di posizione del M5S:
“Tramite una risoluzione presentata dal M5S all’Assemblea Regionale Siciliana, prima firmataria Gianina Ciancio, successivamente votata all’unanimità dalla IV commissione-Ambiente e Territorio, si impegnava il governo regionale ad adottare misure urgenti, riguardanti la zona denominata “Ponte Barca”, istituita Oasi naturale con il Decreto Assessoriale del 16 settembre 2009, in quanto zona di protezione e rifugio della fauna selvatica.
Avendo costatato, dopo un sopralluogo da parte di alcuni attivisti del Movimento locale di Paternò, la presenza di micro discariche all’interno dell’area protetta, individuando rifiuti di ogni tipo, ma soprattutto copertoni, resti di scarti edilizi e coperture pericolosi e letali di Eternit. E considerando il fatto, che ad oggi poco o nulla è cambiato, il Movimento 5 Stelle di Paternò ha presentato un’interrogazione parlamentate, tramite la portavoce Angela Foti, chiedendo al Governo Regionale un repentino intervento, volto alla salvaguardia dell’Oasi “Ponte Barca”, in un effettivo stato di abbandono, che comprenda tutti i provvedimenti già richiesti nella sopra citata risoluzione, insieme a un’azione di bonifica dell’amianto”.
