CATANIA – Parole inaccettabili. Così i rappresentanti sindacali di Fast – Confsal e di Faisa Cisal commentano quanto affermato ieri dal presidente dell’Amt, Carlo Lungaro che, riferendosi ai disagi di questi giorni dovuti alla riduzione dei mezzi su strada, ha di fatto addossato le responsabilità ai dipendenti e, in particolare, agli autisti. “I lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio, e quindi stanno protestando a modo loro. È una situazione un po’ molto particolare, sono in agitazione gli autisti e si stanno mettendo in grave difficoltà. Mi dispiace anche per i lavoratori, perché non se ne rendono conto ma rischiano. Mi dispiace soprattutto per la gente. Posso dare tutte le mie scuse”. Questo quanto dichiarato al sito Liveuniversity, che ha fatto infuriare i rappresentanti sindacali delle due sigle.
“Quanto affermato da Lungaro è inaccettabile – ribadisce Aldo Moschella, della Faisa – Cisal. La colpa di questa situazione – prosegue – non può essere di certo addebitata al personale che, fiono a oggi, con spirito di sacrificio e abnegazione, ha permesso al servizio pubblico di proseguire e che ha dato il massimo. Questo – prosegue – è un tentativo di distrarre l’attenzione – aggiunge – che non ci fermerà”. Il sindacato ha infatti intenzione di organizzare un volantinaggio, per spiegare all’utenza i veri motivi per cui il trasporto pubblico di Catania è nel caos, prima della nuova astensione dal lavoro, stavolta di 8 ore prevista per il prossimo 20 maggio. “Il presidente dovrebbe difendere i dipendenti – continua Moschella – e non attaccare chi consente la prosecuzione del servizio, senza stipendio e senza garanzie. E con il sindaco – conclude – lavorare per garantire un futuro all’Amt.
Ancora più duro Giovanni Lo Schiavo, della Fast – Confsal, che chiede la testa del presidente. “Inaccettabili le dichiarazioni del Presidente Lungaro – scrive. Ci spiace che una persona del suo spessore con ruoli di responsabilità cosi importanti, invece di smorzare i toni della polemica, in un momento cosi delicato per la sopravvivenza dell’AMT, inasprisca ancor di più gli animi degli autisti, già esasperati per mille problemi che come lui stesso sa, che vanno dalla parziale e non puntuale retribuzione, al mancato versamento delle somme intrattenute dai ruoli paga ed arbitrariamente non versate agli Istituti Finanziari, al Fondo di previdenza complementare. E’ inammissibile e non siamo disponibili come sindacato ad accettare il fatto che la totale disfunzione del trasporto pubblico urbano a Catania possa addebitarsi agli autisti che devono subire il linciaggio dei cittadini esasperati e stanchi di aspettare per ore ed ore gli autobus di città nelle fermate. Il Presidente Lungaro, forse, disconosce il fatto che malgrado lo stress perenne e costante accumulato dagli Autisti durante la guida di Vetture non degne di tale nome, al limite delle norme di sicurezza, sprovviste di “pedane per i disabili”, aiutano gli stessi a salire sull’autobus e dare loro la possibilità di spostarsi da un punto a un altro della città.
Per onestà intellettuale – conclude Lo Schiavo – il Presidente Lungaro dovrebbe assumersi la responsabilità che gli compete, per aver portato insieme al Socio Unico e a tutta la classe politica locale e regionale, l’azienda al prefallimento, e di aver contribuito a dilapidare un patrimonio di “maestranze” che con tanti sacrifici fatti nel tempo, hanno reso grande e tenuto in vita l’AMT. Per tutte queste considerazioni riteniamo che il Presidente Lungaro dovrebbe avere uno scatto di orgoglio, presentarsi come dimissionario davanti al sindaco e dichiarare il proprio fallimento e di tutto il Consiglio di Amministrazione”.