PALERMO – Prima una lettera di minacce, poi uno striscione di insulti contro il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. C’è tensione a Palazzo delle Aquile. Lo si intuisce dai silenzi con cui vengono accolte le domande del cronista. Nessuna conferma, nessuna smentita. Le indagini sono affidate a polizia e carabinieri.
Il primo episodio è avvenuto mercoledì. Alla segreteria del sindaco viene recapitata una lettera. Il tono è perentorio ed è riassunto dalla frase “stai attento”, accompagnata da riferimenti ad alcune persone che lavorano a fianco del primo cittadino. Che prende la lettera e la consegna in questura.
Ieri giunge una telefonata al 112 per avvisare che c’è uno striscione appeso alla recinzione della scuola Falcone allo Zen. C’è scritto “Sindaco Orlando infame”. C’è un collegamento tra i due episodi? Sono opera della stessa mano? Gli investigatori avrebbero già interrogato alcune persone.
Di certo la faccenda è stata preso molto sul serio da Orlando che in serata riassume il suo stato d’animo in un tweet: “Insulti, minacce e vandalismi sono conferma che finalmente incivili e violenti sono nervosi. Si rassegnino: per loro la musica è cambiata”. A chi e cosa faccia riferimento il sindaco non è dato sapere.
Le indiscrezioni, però, ci dicono che tra i tanti appuntamenti della sua convulsa giornata di oggi, Orlando avrebbe annullato il solo incontro previsto con i commercianti di piazza San Domenico. Una piazza dove i vandalismi, appunto, si ripetono. Proprio all’alba di ieri le panchine ancora una volta sono state divelte. Ad inizio agosto, all’indomani della creazione dell’isola pedonale davanti alla chiesa, la piazza era stata trasformata in un campo di battaglia. La reazione del Comune non si fece attendere. Scattò, infatti, un blitz per allontanare gli abusivi che popolavano una delle più belle zone cittadine.