Siracusa, ex Provincia al collasso | L'arcivescovo coi manifestanti - Live Sicilia

Siracusa, ex Provincia al collasso | L’arcivescovo coi manifestanti

Sei mesi senza stipendio.

SIRACUSA – Occupazione a oltranza della sede storica dell’ente, sit-in mattutino con assemblea pubblica e all’improvviso un fuoriprogramma: arriva l’arcivescovo a dare manforte e portare solidarietà spirituale e umana. Sempre più disperata la situazione della ex Provincia di Siracusa. Le mensilità arretrate non riscosse sono arrivate a sei, tanto per i dipendenti dell’ente quanto per quelli della società partecipata ‘Siracusa risorse’: in totale poco più di 600 lavoratori. Dopo una settimana di occupazione della sede, stamattina è arrivato l’arcivescovo Salvatore Pappalardo a portare solidarietà ai lavoratori barricati. In una visita estemporanea, accompagnato dal suo vicario, l’arcivescovo si è fermato a parlare con i manifestanti durante il sit-in che ogni giorno, dalle 9,30, organizzano fuori dalla sede.

“Solo una parola di conforto – ha detto il prelato – null’altro è nelle mie possibilità”. Ha spiegato la sua presenza come “un segno di vicinanza per chi sta vivendo questo forte disagio”. “Vi sono vicino – ha detto ai lavoratori – nella difficile situazione umana che comprendiamo e conosciamo”. Ad alimentare lo sconforto dei dipendenti, nelle ultime settimane, i continui annunci sull’arrivo di fondi dalla Regione che, finora, non si sono tradotti in mandati di pagamento. Giovedì scorso è stato pubblicato il decreto con cui l’assessorato alle Autonomie locali ha ripartito 20,4 milioni di euro per gli enti di area vasta: al Libero consorzio di Siracusa toccheranno 11 milioni.

I lavoratori hanno annunciato che non rimuoveranno i blocchi fino all’arrivo di queste somme. Ancora prima l’ente era in attesa di altre somme, ossia la quota che la Regione ha stanziato per equilibrare il prelievo forzoso da parte dello Stato. Tra le ragioni dei ritardi, pesa il ricorso del Libero consorzio di Ragusa. In questa sorta di guerra tra poveri infatti, il commissario straordinario della ex Provincia di Ragusa, Dario Cartabellotta, ha impugnato il primo decreto e ha dato mandato ai suoi uffici di studiare una strada per impugnare anche il secondo. Questo rischia di bloccare nuovamente tutto. “Abbiamo promosso un’azione giudiziaria – conferma il dirigente dell’ufficio Legale della ex Provincia di Ragusa, Salvatore Mezzasalma – contro l’assessorato per impugnare il decreto con cui sono stati ripartiti i 91 milioni. Quello che è contestato è il criterio utilizzato per ripartire i primi 65 milioni che costituiscono il riequilibrio al contributo alla finanza pubblica: secondo noi l’importo non è stato suddiviso in modo corrispondente al carico di ognuno”.

Contestati i criteri anche del secondo decreto di ripartizione, quello che assegna a Siracusa 11 milioni e a Ragusa 1,2: “Secondo a popolazione, scuole, strade, territorio e personale – conferma l’avvocato Mezzasalma dell’ente ragusano – la ripartizione ci sembra iniqua”. Entrambi gli enti, in ogni caso, parlano chiaramente di dissesto finanziario all’orizzonte. A Siracusa, anche arrivassero queste cifre per pagare gli stipendi ai dipendenti, il buco di oltre 50 milioni non permette oggi di elargire servizi e non permetterà di chiudere il bilancio: lo ha detto chiaramente il commissario straordinario Giovanni Arnone in conferenza stampa venerdì. Stessa cosa Ragusa: venerdì il commissario Cartabellotta ha scritto al presidente della Regione, agli assessori all’Economia e alle Autonomie locali e al prefetto annunciando l’interruzione dell’attività istituzionale e l’impossibilità di approvare il bilancio. Non va dimenticato che la crisi finanziaria delle ex Province è scaturita dalla mancata riforma Crocetta: lo Stato centrale ha smesso di elargire le somme alla Regione destinate agli enti di area vasta, ma ha mantenuto il cosiddetto prelievo forzoso. Questo ha gettato sul lastrico gli enti.

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