Siracusa, tornano i bus navetta | L'affidamento diretto e la ripartenza - Live Sicilia

Siracusa, tornano i bus navetta | L’affidamento diretto e la ripartenza

L'azienda uscente è sul piede di guerra e ha già annunciato ricorso.

SIRACUSA – È ripartito stamattina il servizio di bus navetta del Comune di Siracusa che porta nel nome il trasporto emotivo per la città e nei fatti ne copre parte del trasporto pubblico: “Siracusa d’Amare”. Tre linee che uniscono luoghi di interesse culturale e turistico e collegano i parcheggi con l’isola pedonale di Ortigia: il servizio era fermo da quasi due mesi, aveva appiedato turisti e residenti, creando imbarazzo nella nuova Amministrazione comunale. È ripartito stamattina con tre bus dei sei originari, uno in meno di quelli che rappresenteranno il nuovo capitolato per i prossimi quattro mesi. Dopo, il Comune cercherà di darlo totalmente in concessione.

Lo stop era arrivato perché l’amministrazione comunale aveva recapitato all’azienda che deteneva il servizio manutenzione per 24mila euro mensili, un’offerta di rinnovo con canone decurtato di due terzi. L’azienda non aveva accettato. La nuova gara, con il nuovo canone (39.950 euro per quattro mesi) era andata deserta. Un paio di settimane dopo il colpo di scena: affidamento diretto a un’azienda elettromeccanica di Priolo Gargallo, la Rotak srl. Ma con un paio di novità rispetto al bando pubblico di pochi giorni prima e quindi all’offerta avanzata alla ditta precedente: servizio di reperibilità e manodopera straordinaria sono a carico del Comune anziché dell’azienda. A queste condizioni l’offerta è scesa a 7.700 euro mensili (30.800 oltre iva totali).

I bus sono dunque in giro da stamattina: le tre linee saranno coperte, anche se con meno mezzi, e già il collegamento con i parcheggi verso l’isola pedonale di Ortigia e quello con le aree archeologiche si stanno affollando di turisti ancora in città. Eppure al Comune potrebbero arrivare grattacapi, visto che l’azienda uscente è sul piede di guerra e ha già annunciato ricorso. Lamenta il fatto che l’offerta recapitata loro, che ha poi rappresentato il cuore della gara pubblica andata deserta, è diversa da quella che ha determinato l’affidamento. Sarebbe dunque, secondo quanto affermano codice degli appalti alla mano, “una disparità di trattamento”.

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