PALERMO – Gli affidamenti diretti per lo smaltimento dei rifiuti finiscono sotto inchiesta. Si indaga per corruzione, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti.
Da mesi la Procura ha avviato un monitoraggio e stamani i finanzieri hanno sequestrato alcuni documenti nei comuni di Torretta e Carini. Alcune persone sono finite nel registro degli indagati, tra cui tre imprenditori e due funzionari comunali.
Perquisizioni sono state seguite nelle sedi di alcune società a Palermo, Caltanissetta, Partinico, Trapani, Mazara del Vallo e Napoli. L’inchiesta è coordinata dal pool reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Palermo. L’indagine riguarda la gestione dello smaltimento dei rifiuti con affidamenti diretti. Per fronteggiare l’emergenza i Comuni possono anche non ricorrere a bandi ad evidenza pubblica, ma fare ricorso a gare ristrette. Solo che l’emergenza ha finito per essere la normalità tanto che gli affidamenti sotto inchieste ammontano a decine di milioni di euro. Il sospetto della Procura e dei finanzieri del Nucleo di polizia economica-finanziaria è che il sistema si regga sul pagamento di mazzette.
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