Sognando il grande centro: "Serve proposta politica"- Live Sicilia

Sognando il grande centro| “Serve proposta politica”

Il capogruppo di Italia Viva, Nicola D'Agostino a tutto campo. "Aggregare al centro, grillini disperati".

Urne chiuse e palla al “centro”. Sul ponte sventola bandiera bianca, non quella della resa, ma quella dello scudo crociato. Complice la natura delle elezioni amministrative e “l’aiuto da casa” delle liste civiche, i centristi, esperti per eccellenza della politica dei due forni, possono rivendicare importanti risultati e piazzare diverse pedine. “Italia Viva è viva è lotta insieme a noi” verrebbe da dire. Il capogruppo all’Ars, Nicola D’Agostino, su questo non ha dubbi. I renziani eleggono sindaci e consiglieri comunali un po’ ovunque, sebbene il simbolo non fosse sempre presente nelle liste. Il fiore all’occhiello resta Enna. Qui i renziani prendono il 14,39% e sottraggono al Pd lo storico primato di primo partito cittadino.  A Bronte invece la formazione si attesta al 5,70%.

I risultati dei renziani

“Sono risultati eccellenti perché la lista non è stata neppure presentata se non sporadicamente, però molti sindaci e molti consiglieri comunali che erano prevalentemente dentro le civiche sono stati eletti”, spiega il deputato. Poi si sbottona fino a tracciare nuove strade da percorrere. “Non nascondiamo il fatto che abbiamo approfittato di questo civismo di ritorno per essere molto trasversali: abbiamo eletto sindaci sia con la destra sia con la sinistra, devo dire più facilmente a destra”. Poi snocciola qualche esempio. “Quelli che hanno vinto erano prevalentemente candidati di centro sostenuti più facilmente da partiti di destra che di sinistra. Penso a Enna, San Giovanni La Punta, Marsala e Barcellona: alcuni di questi sindaci sono anche riconducibili a Italia Viva”, argomenta D’Agostino.  

Torna la balena bianca: aggregare al centro

La tentazione di costruire un grande centro, tagliando le ali estreme (al netto dei risultati di Lega e Cinquestelle) è forte. Ma guai a considerare il responso delle amministrative come una formula magica da applicare alle prossime regionali. “Queste elezioni amministrative non hanno nulla a che fare con le prossime regionali, nulla. Chi vuole venderlo come esperimento per le regionali, lo fa soltanto per guadagnare un titolo sui giornali”, attacca. “Si tratta di una rappresentazione della geografia politica siciliana così rara e sporadica che non può essere assolutamente un test: né in positivo, né in negativo”, argomenta lanciando un segnale a più di un interlocutore politico. Sul modello Ursula? “Una cosa troppo complicata per la Sicilia”. L’idea è semmai quella di aggregare al centro.  “Altra cosa è auspicarsi che questo centro ritrovi l’energia e le motivazioni per riorganizzarsi e presentare una proposta politica e partitica che possa fare la differenza in futuro non soltanto alle amministrative ma anche alle regionali”, dice.

L’alleanza giallorossa: “Esperienza sopravvalutata

D’Agostino spara a zero sulla strana coppia giallorossa, minimizzando il risultato di Termini. “Mi pare che questa corazzata giallorossa non esiste e che si stia sopravvalutando. Il test è stato sperimentato in due comuni: in uno è miseramente fallito, nell’altro è riuscito perché c’è una buona candidata”, sentenzia. Poi rincara la dose. “Non mi pare sia un test rappresentativo”. Infine, una stoccata al vetriolo all’indirizzo del pentastellati. “Chi ha perduto queste elezioni è senza dubbio il Movimento Cinquestelle. Se devono fingere che da Termini parta un segnale di vittoria, direi che da lì parte piuttosto un segnale di speranza perché sono evidentemente disperati”, conclude.


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