'Sono i boss di Palermo e Bagheria'| Chiesti 350 anni di carcere - Live Sicilia

‘Sono i boss di Palermo e Bagheria’| Chiesti 350 anni di carcere

L'imputata Teresa Marino

In 39 rischiano la stangata giudiziaria.

PALERMO – Le richieste di pena sono pesantissime. Oltre 350 anni di carcere. Sotto accusa ci sono gli uomini dei clan di Porta Nuova e Bagheria. A cominciare dal presunto reggente del potente mandamento palermitano, Paolo Calcagno, e Teresa Marino, moglie del boss detenuto Tommaso Lo Presti. Dal carcere sarebbero partite le direttive, veicolate dalla donna, che avrebbe avuto voce in capitolo anche nella gestione dei traffici di droga e delle estorsioni. I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo avevano bloccato due corrieri in Argentina e Francia, partiti per conto dei boss. Lo Presti e Calcagno, fino al blitz era un insospettabile commerciante di pesce surgelato all’ingrosso, hanno lavorato fianco a fianco. Poi, quando il primo è finito in cella, il secondo ne avrebbe preso il posto. Un posto fondamentale nello scacchiere della mafia palermitana.

Sotto accusa ci sono pure gli imprenditori Massimo Monti, titolare della società Kursaal che gestisce la sala Bingo di via Emerico Amari, e Maria Rosa Butera, titolare del “Lido Battaglia” di Isola delle Femmine. Rispondono di favoreggiamento per avere negato di avere subito richieste estorsive.

Ecco l’elenco degli imputati e le pene chieste dai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli: Alessandro Bronte (15 anni), Paolo Calcagno (18 anni), Pietro Catalano (11 anni), Tommaso Catalano (11 anni), Carmelo D’Amico (15 anni), Salvatore David (12 anni), Francesco Paolo Desio (12 anni), Giuseppe Di Cara (10 anni), Giuseppe Di Giovanni (10 anni), Pasquale Di Salvo (4 anni e 8 mesi), Rosario Fricano (assoluzione), Nunzio La Torre (9 anni), Francesco Paolo Lo Iacono (10 anni), Teresa Marino (15 anni), Rocco Marsalone (15 anni), Andrea Militello (2 anni e sei mesi)mili, Salvatore Mulè (12 anni), Giampiero Pitarresi (16 anni), Massimiliano Restivo (9 anni), Giuseppe Ruggeri (15 anni), Antonino Salerno (7 anni), Domenico Tantillo (16 anni) e Giuseppe Tantillo (5 anni grazie all’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia), Ludovico Scurato (12 anni). Angelo Mendola (8 anni), Antonino Abbate (8 anni), Salvatore Ingrassia (10 anni), Giuseppe Minardi (7 anni), Gaspare Parisi (8 anni), Vincenzo Vullo (8 anni), Massimo Monti (2 anni), Maria Rosa Butera (2 anni), Giuseppe Bucaro (1 anno e sei mesi), Salvatore D’Asta (3 anni), Bartolomeo Militello (15 anni), Mario Sciortino (5 anni), Francesco Terranova (9 anni), Gaetano Tinnirello (12 anni), Antonino Virruso (12 anni).

Adesso tocca al giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello studiare tutte le posizioni ed emettere la sentenza, prevista nei prossimi mesi.

 


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