CATANIA – Primo risultato raggiunto. Alfio Torrisi, imprenditore edile che da dieci giorni staziona in sciopero della fame davanti al Tribunale di piazza Giovanni, ha ottenuto un’accelerazione della macchina della giustizia. Ovvero, l’anticipo dell’udienza che lo vede coinvolto in quanto ricorrente e che riguarda la riscossione di un credito vantato dalla ditta di cui è titolare. In parte, le lungaggini registrate in sede processuale, avrebbero contribuito a determinare un sostanziale default della propria attività. È lo stesso Torrisi a darne notizia: “Oggi – si legge in una nota – al mio decimo giorno di Sciopero della Fame, ho ricevuto la comunicazione, da parte del mio legale, l’avvocato Vincenzo Vinciprova, che il giudice dell’esecuzione ha finalmente accolto l’istanza di anticipazione dell’udienza dal 9 gennaio 2015 al 17 settembre 2014”.
Soddisfazione sì, ma solo in parte: “Potrei gioire ed essere felice e vantarmi di questo importante traguardo, e invece non è così. Sono amareggiato – spiega – per la quasi totale assenza degli artigiani, imprenditori e commercianti che si trovano nelle condizioni di fallimento per il sistema italiano che prima ti incatena, poi ti confisca i beni e poi ti uccide. Nonostante questo, ringrazio il giudice di esecuzione per aver accolto l’istanza e i miei legali”.
Sospeso, dunque lo sciopero della fame, ma non la protesta, che continuerà con un formula pur sempre pacifica, ma inedita: “Tornerò a nutrirmi, ma continuerò il per evidenziare le problematiche che hanno fatto scattare la mia indignazione, di uomo, di cittadino e di imprenditore. Quindi, continuerò l’opera di sensibilizzazione e raccolta di adesioni per la costituenda associazione piccoli artigiani, imprese, commercianti e cittadini della società civile”.
Il grande obiettivo di Torrisi resta tuttavia l’abrogazione del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, e l’eliminazione dei reati penali connessi al ritardo nel pagamento delle imposte. Vitamine che, nella dell’imprenditore in protesta, potranno salvare parte delle imprese al collasso. Ma anche un doppio ingrediente per risolvere, attraverso l’azione del governo, la crisi del settore edile e artigiano. “Da lunedì prossimo – annuncia – e nelle ore serali, saremo nei vari comuni della provincia di Catania a raccogliere firme e lanciare un’iniziativa popolare”.