CATANIA – Due nuovi arresti per la vicenda della sparatoria di Librino. Alfio Castagna e Renè Salvatore Distefano sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di avere partecipato alla colonna di motociclisti del clan Cappello che raggiunse viale Grimaldi e si scontrò con un gruppo armato dei Cursoti milanesi.
L’accusa per i due è di tentato omicidio e detenzione e porto illegale d’arma da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso e dì aver commesso il fatto con la finalità di agevolare l’attività l’attività della suddetta associazione mafiosa di appartenenza.
Nel conflitto a fuoco dell’otto agosto 2020 morirono Luciano D’Alessandro ed Enzo Scalia, entrambi parte del gruppo di fuoco dei Cappello.
Gli arresti di Alfio Castagna e Renè Distefano arrivano dopo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, soprattutto Carmelo Liistro e Samuele Sam Privitera, grazie al quale gli inquirenti hanno anche potuto ricostruire ancora più nel dettaglio le fasi che hanno portato alla sparatoria e le sue motivazioni.
La sparatoria di Librino
La sera di sabato otto agosto 2020 una colonna di 14 motociclette e scooter con a bordo 28 persone raggiunge viale Grimaldi 18. Sono tutti membri del clan Cappello e prendono di mira una piazza di spaccio gestita dai fratelli Sanfilippo, affiliati al clan dei Cursoti milanesi.
Il gruppo dei Cappello si trova sbarrata la strada da due auto. Sono i Cursoti milanesi, già armi in pugno. I due gruppi iniziano a spararsi a vicenda per strada e in pieno giorno, a pochi metri da strade trafficate e un campetto da calcio in cui stanno giocando dei bambini.
Alla fine della sparatoria restano per terra Luciano D’Alessandro ed Enzo Scalia, morti per ferite da armi da fuoco. Negli ospedali cittadini arrivano altre sei persone ferite da proiettili sparati in viale Grimaldi.
Castagna e Distefano
L’arresto di Alfio Castagna e Renè Salvatore Distefano arriva in seguito alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. In particolare sono chiamati in causa dai collaboratori di giustizia Carmelo Liistro, ex uomo di fiducia di Massimiliano Cappello, e da Samuele Sam Privitera, esponente del clan Nizza che in carcere ha ricevuto diverse confidenze da Salvuccio Lombardo, che aveva partecipato alla sparatoria.
Sia Castagna che Distefano sono identificati dai collaboratori come membri della spedizione punitiva dei Cappello che raggiunse viale Grimaldi e cominciò a sparare. In particolare Renè Distefano è identificato da Liistro come il passeggero di un Tmax bianco guidato da Peppe Auteri, mentre Alfio Castagna era alla guida di un Honda X Adv di cui il passeggero era Giovanni Distefano, fratello di Renè.
I due hanno addosso un segno distintivo che è stato nominato spesso nelle ricostruzioni della sparatoria di viale Grimaldi. Sia Renè Distefano che Alfio Castagna indossano guanti in lattice neri.
Per il gip, la ricostruzione di Liistro offre una conferma del coinvolgimento di Renè Distefano nelle fasi esecutive della sparatoria, in quanto passeggero dello scooter di Auteri che poi userà un revolver cromato in viale Grimaldi. Liistro riconosce anche Castagna su una foto segnaletica, durante un interrogatorio.
Anche Salvatore Sam Privitera colloca i due nella sparatoria riferendo i racconti che gli ha fatto Salvuccio Lombardo “u ciuraru” in carcere. I due sono stati detenuti insieme dal 2022 al 2024, e Privitera riferisce che Lombardo gli ha detto che Alfio Castagna era stato presente allo scontro a fuoco di viale Grimaldi. Privitera riconosce sia Castagna che Distefano su due foto segnaletiche.
Per la sparatoria di Librino il clan Cappello ha già ricevuto diverse condanne.