Spedizione punitiva| Arrestati mandante e picchiatori - Live Sicilia

Spedizione punitiva| Arrestati mandante e picchiatori

I Carabinieri della Stazione di Librino e del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliariper tre soggetti coinvolti, nell'ottobre del 2012, in un tentativo di estorsioni terminato in una violenta rissa.

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CATANIA – Tentata estorsione, detenzione abusiva di armi proprie e improprie e lesioni. I Carabinieri della Stazione di Librino e del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti. Il provvedimento è stato emesso dall’ufficio del GIP del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, visti i risultati delle indagini, scattate il 5 ottobre 2012.

All’epoca, una telefonata al 112 denunciava un’aggressione dalla quale era scaturita una violenta colluttazione in danno del proprietario e dei figli di un’officina meccanica da parte di 5 soggetti giunti a bordo di motocicli. Gli accertamenti condotti sulla scena della rissa, però, non avevano consentito ai Carabinieri di fare luce sulle ragioni alla base del litigio, soprattutto perché entrambe le parti sostenevano di essere vittime dell’aggressione. Nell’immediatezza, i militari si erano limitati a sequestrare una mazza da baseball e un tubo vistosamente insanguinati, mentre uno dei 5 presunti aggressori veniva trasportato al pronto soccorso, per i numerosi traumi riportati.

Le indagini, però, hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire la dinamica e di accertare che i 5 soggetti (2 dei quali identificati e tratti oggi in arresto) si erano recati quel pomeriggio presso l’officina in due diversi momenti, al fine di convincere il commerciante a ritirare una vertenza economica aperta con il titolare di un negozio di moto di Zia Lisa, ritenuto il mandante della spedizione punitiva/estorsiva e quindi anch’egli tratto in arresto. In particolare, dopo aver cercato di convincere una prima volta il titolare dell’officina, nel secondo episodio, i 5 si sarebbero presentati “per sistemare” la questione armati di una mazza da baseball, di una spranga di ferro e di una pistola. La pronta reazione dei figli dell’uomo, occasionalmente presenti sul luogo, però, ha costretto i malviventi alla fuga. Tutti eccetto uno, Santo Tricomi, classe 1976, che invece è stato bloccato.

 

 


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