"Spesa in cambio di voti": a processo il deputato Pellegrino

“Spesa in cambio di voti”: a processo il deputato Pellegrino

Il deputato di Forza Italia è imputato per corruzione elettorale. "Non so nulla, erano tutti miei clienti”
CORRUZIONE ELETTORALE
di
2 min di lettura

PALERMO – Il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha rinviato a giudizio per il reato di corruzione elettorale il deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino.

Il parlamentare, che è presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, fu coinvolto nell’inchiesta dei carabinieri di Trapani che portò al fermo di tre imprenditori accusati, tra l’altro, di aver finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Stefano Pellegrino, politico ma anche noto avvocato penalista, nel 2017 è stato eletto nella lista di Forza Italia con 7670 preferenze. Ed è nel corso di questa consultazione che il consenso elettorale sarebbe stato raccolto inviando la spesa ad alcuni elettori del paese in provincia di Trapani. Spesa per i voti? Non so nulla, erano tutti miei clienti”, così ha sempre sostenuto il deputato.

Il nome di Pellegrino venne fuori nel corso delle indagini sulla scalata imprenditoriale di Calogero John Luppino nel settore delle scommesse grazie all’appoggio dei boss di Campobello di Mazara. Il ‘re’ delle scommesse e lo zio Salvatore Giorgi, così dissero gli investigatori, “in ossequio alle disposizioni impartite dal carcere da Franco Luppino, supportavano la candidatura alle elezioni regionali del politico locale, promettendo e somministrando generi alimentari a cittadini del luogo in cambio della promessa di voto”. L’ipotesi di corruzione viene contestata a Pellegrino senza l’aggravante di mafia.

“I due elettori, che secondo l’accusa mi avrebbero votato per aver ricevuto da me generi alimentari, peraltro in epoca successiva alla mia elezione, sono stati già assolti dal Tribunale di Marsala perché il fatto non sussiste – afferma Pellegrino -. La logica e la coerenza, che debbono informare e sostenere ogni comportamento umano, e quindi anche le decisioni giudiziarie, autorizzavano ad attendermi ragionevolmente un provvedimento di archiviazione. Così non è stato. Sono, comunque, assolutamente sereno sull’esito del processo e su una sentenza che provi la mia assoluta estraneità ai fatti, confortato, nonostante la spiacevole vicenda, dal costante affetto e dalla reiterata e confermata stima di chi conosce me e la mia storia professionale, politica e familiare”. I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars chiedono che Pellegrino lasci la presidenza della commissione Affari istituzionali .


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI