CATANIA – Una vasta area di sabbia dorata dà il benvenuto a tutti coloro i quali decidono di mettere piede alla spiaggia libera numero 1 di viale Kennedy. Una volta era una imponente struttura in cemento a dare il saluto ai bagnanti, struttura che vedeva dislocarsi al proprio interno un piccolo bar ristorante, una guardia medica e una postazione dei vigili ubani.
Oggi c’è la sabbia, soltanto sabbia. Un piccolo chiosco in legno ha sostituito l’attività di ristorazione precendente, nessuna postazione di forze dell’ordine. “E’ vuota e scialba – commenta un signore in compagnia della moglie per la prima volta a Catania – non ci è proprio piaciuta”.
E se una volta i bagni e le docce si trovavano a pochi metri di distanza l’uno dall’altro oggi le docce si trovano sul lato opposto della spiaggia a circa cento metri dalla battiglia. “Bella scocciatura darsi una sciacquata ogni volta – commenta una bagnante – ormai la doccia la faccio a casa, e i bagni? Perché quelli sono bagni? Igienici per nulla”.
Lamentele su lamentele insomma. Le docce – in origine cinque – ad oggi presentano pezzi mancanti dai diffusori alle maniglie. Stesso discorso per i wc: su quattro soltanto uno è agibile, ma – spiegano gli addetti ai lavori – “sono tutti funzionanti, li teniamo chiusi perché oggi è martedì, preferiamo aprirli il fine settimana”.
Che sia vero o no, e sempre che questo abbia un senso logico, ciò che conta è che noi troviamo un wc soltanto aperto, tra l’altro non dotato di lavandino e carta igienica. “Sono stati i vandali” è questa la risposta che riceviamo a molte delle nostre domande, vandalismo: una parola alla quale purtroppo in molti si sono abituati.
Vandalizzate le docce, la torretta dei bagnini, le porte dei bagni. Oltre alle problematiche più palesi abbiamo intervistato quindi proprio i bagnanti per capire i loro disagi, primi tra tutti la carenza di pulizia e la passerella troppo corta.