PALERMO- La vicenda dei lavoratori degli Sportelli multifunzionali, assunti al Ciapi di Priolo per un progetto non ancora operativo, chiamato inizialmente ‘Spartacus’, e per il quale la Regione ha stanziato 36 milioni di euro del Piano di azione e coesione, arriva domani in commissione Lavoro all’Assemblea regionale. Perché, come raccontato a più riprese da Livesicilia, sulle procedure messe in atto per bandi e assunzioni c’è qualche interrogativo.
“Una situazione poco chiara – commenta il presidente della Quinta commissione Marcello Greco (Drs) – , l’assessore ci deve delle spiegazioni”. Spiegazioni che Ester Bonafede, assessore al ramo, proverà a dare domani a Palazzo dei Normanni, dove è prevista un’audizione proprio in commissione Lavoro.
“Dovrà dirci come mai, ad esempio, gli operatori hanno firmato il contratto il 23 ottobre ma hanno preso servizio un mese dopo – dice Greco, che oltre tutto è un esponente della maggioranza che sostiene il governo – , e come mai ancora oggi continuano a non fare nulla”. Oppure – continua il presidente della commissione Lavoro – come mai “dal bando sono stati esclusi circa 300 operatori assunti agli Sportelli tra il 2009 e il 2012 e rimasti fuori senza che ci fosse alcun riferimento alla data di assunzione”.
Una vicenda che rischia di aprire nuove crepe nella maggioranza, ma che a Palazzo dei Normanni vede molto critica anche l’opposizione. “L’anomalia sta nel ritardo enorme che ha caratterizzato tutto l’iter amministrativo per la stipula delle convenzioni – afferma il vicepresidente dell’Ars Salvo Pogliese (Pdl) – nonostante le scadenze fossero note da un paio d’anni. Un ritardo paradossale, che continua a creare disagi anche agli operatori”. Come a Catania, dove – racconta Pogliese – su 250 lavoratori che lavorano nei centri per l’impiego o nell’ufficio provinciale del lavoro, “cinquanta sono nel limbo”, senza una sede, cioè, dove essere distaccati.
E domani proprio Greco potrebbe chiedere all’assessore Bonafede che la graduatoria venga rivista. “Ci riuniremo ogni giorno fino a quando la vicenda non verrà chiarita”, annuncia il presidente della Quinta commissione, che poi lancia la stoccata al governo: “Sono molto dubbioso sui criteri di assunzione messi in pratica dall’assessorato”.