Sposi in Fiera, "No" del Comune |Polemica sull'utilizzo dei locali - Live Sicilia

Sposi in Fiera, “No” del Comune |Polemica sull’utilizzo dei locali

Polemica tra gli organizzatori dell'evento fieristico e gli uffici dell'assessorato alle Attività produttive per il diniego all'uso del padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo. Ferrara: "Chiederò un'interrogazione". Di Marco: "Documentazione insufficiente".

PALERMO – Una fitta corrispondenza, documenti, perizie giurate ed autenticate, botta e risposta tra uffici, ma alla fine il Comune dice di “no” e chiude a “Sposi in Fiera”, la manifestazione fieristica che da 23 anni raduna in esposizione oltre 100 aziende operanti nel settore dei “fiori d’arancio”, le porte del padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo.

Tutto ebbe inizio lo scorso 12 ottobre, quando la Pieffe snc, società che organizza l’evento dedicato agli sposi, ha chiesto al Comune la disponibilità del padiglione ed il relativo canone e piano dei costi.per il periodo compreso tra il 20 ed il 28 dello stesso mese. La risposta da parte dell’ufficio promozione e sviluppo imprenditoriale, che fa capo all’assessorato allo Sviluppo Economico, è arrivata solo tre giorni dopo. La richiesta, si legge nei documenti pervenuti all’organizzatore, “non può essere in atto accolta in quanto ad oggi il settore scrivente non risulta in possesso né materiale né giuridico del bene in argomento”. Appreso ciò gli organizzatori si sono rivolti direttamente a Marco Di Marco, titolare dell’assessorato alle Attività produttive, da cui l’ufficio in questione dipende, per sentirsi rispondere che il padiglione 20 non sarebbe agibile, pur non essendo in possesso di un certificato di inagibilità. Appreso ciò la Pieffe ha provveduto, a poprie spese, a far stilare ad un esperto una perizia stragiudiziale, asservata con giuramento, sull’idoneità della struttura ad ospitare la manifestazione dando così il via, di fatto, ad un nuovo scambio di corrispondenza con gli uffici del comune, che, stavolta, preso atto del documento, ha chiesto che questo venga integrato a “quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza, esempio: idoneità degli impianti elettrici, attrezzatura antincendio, incolumità per visitatori ed ospiti, abbattimento barriere architettoniche, igiene e salubrità dei locali”, oltre che con la copia del contratto che la Pieffe aveva con l’Ente autonomo Fiera del Mediterraneo. L’azienda, da par suo, ha risposto che la dovuta documentazione sarebbe stata presentata una volta collaudati gli impianti degli stand e ottenuti gli ordini di servizio dei Vigili del fuoco assunti per occuparsi della sicurezza dell’evento.

La parola, dunque, passa al Comune che decide di porre, in data 17 ottobre, la parola fine sulla vicenda con il “no” definitivo, “Considerato che ad oggi – si legge tra le motivazioni della missiva inviata all’organizzatore – altre richieste relative all’utilizzo di spazi all’interno del Polo fieristico sono state evase negativamente alla luce delle problematiche di natura tecnica presenti nelle aree e negli edifici di cui si compone il Polo”.

Il diniego ricevuto non è certo andato giù a Piergiorgio La Barbera, uno dei soci di Pieffe srl. “Abbiamo già speso 50 mila euro – dice La Barbera – per questo evento. Da 23 anni portiamo lavoro e visibilità alla città, non capiamo il perché di questo ostinarsi a non concederci l’autorizzazione, anche perché abbiamo già usufruito del padiglione lo scorso gennaio per l’esposizione ‘TuttoSposa’. In ogni caso la fiera si terrà, anche se dovessi essere costretto a ricorrere a dei locali appartenenti ad un privato”. Intanto, sul fronte politico, il vicepresidente della commissione al Bilancio del Comune di Palermo, Fabbrizio Ferrara, ha già chiesto un’interrogazione consiliare in merito. “Di Marco – sostiene Ferrara – smentisce sé stesso con i fatti (il riferimento è all’annuncio fatto da parte dell’assessore nello scorso luglio, quando disse di voler rilanciare la fiera, ndr.) è incredibile vedere con quanta superficialità si possa trattare una persona che fa l’imprenditore a Palermo e che solo per questo dovrebbe essere considerato un eroe”.

Ferma, di contro, la replica di Di Marco. “Abbiamo indetto una conferenza di servizio giusto martedì per trattare la questione – dice l’assessore –. I nostri tecnici hanno stabilito che la documentazione presentata dall’organizzazione non era bastevole. Non è un fatto personale, non sono io a dirlo, sono degli esperti. Non voglio entrare nel merito sul perché il bene fosse concesso da parte dell’Ente fiera, ma il Comune non vuole responsabilità, tant’è che è stato negato anche a chiunque altro ce ne abbia fatto richiesta. Il mio interesse – conclude Di Marco – è quello di poter concedere questo bene quanto prima possibile. L’organizzatore, tuttavia, deve anche spiegare come mai ha iniziato una campagna pubblicitaria un mese prima per poi produrre una richiesta dei locali solo a pochi giorni dall’evento”.


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