Spunta il 'ministero del Sud'| Miccichè: "Fuori dal Pdl" - Live Sicilia

Spunta il ‘ministero del Sud’| Miccichè: “Fuori dal Pdl”

Resa dei conti dentro il Pdl sulla questione legata alla nascita del famigerato "Partito del Sud" annunciato dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dal fondatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè. I "pezzi grossi" del partito sono infatti nettamente contrari anche se con diverse sfumature. Per Gianni Alemanno dovrebbe nascere un "ministero del Sud", mentre il ministro Renato Brunetta taglia corto: "dico no al partito del Sud, se la sua missione deve essere quella di ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male". Intanto Micccihè, in una intervista a ‘Il sole 24 ore', alza il tono della polemica: "Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori"
I "big" in campo contro i sudisti
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Resa dei conti dentro il Pdl sulla questione legata alla nascita del famigerato “Partito del Sud” annunciato dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dal fondatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè. I “pezzi grossi” del partito sono infatti nettamente contrari anche se con diverse sfumature. Per Gianni Alemanno dovrebbe nascere un “ministero del Sud”, mentre il ministro Renato Brunetta taglia corto: “dico no al partito del Sud, se la sua missione deve essere quella di ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male”. Intanto Miccichè, in una intervista a ‘Il sole 24 ore’, alza il tono della polemica: “Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori”.

Alemanno. Ad Orvieto per la tre giorni organizzata dai Circoli Nuova Italia, si schiera contro la possibilità di un partito del Sud federato al Pdl, mentre lancia la proposta di un “ministero del Sud”. Secondo il sindaco di Roma per l’autunno bisognerebbe presentare un “manifesto per il Sud” e ha impegnato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a un piano di investimenti per il Mezzogiorno.

Brunetta. “Che esista da sempre un problema meridionale è indubbio – spiega Brunetta, ripreso da ‘Repubblica’ – ma la questione è affrontare con fermezza i nodi di una classe dirigente e politica inadeguata. Inutile o sterile fare del facile campanilismo o peggio farsi prendere dalla facile retorica sui luoghi comuni del Mezzogiorno”. Focalizza il concetto il ministro ‘anti-fannulloni’: “Se si tratta di avere più soldi e spenderli male allora dico di no. Se questi movimenti politici si formano per ricattare il resto della politica, per avere più risorse e spenderle male allora non li vedo con favore”.

La Russa. Il sicilianissimo ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ripropone che la questione del Sud diventi “emergenza nazionale” precisando però che “se si mettono in contrasto le ragioni del Sud con quelle del Nord, secondo quanto sembrerebbe voler fare un Lombardo o altri, il Sud farebbe la parte del vaso di coccio, dando spazio alla Lega non di Bossi, che è su un altro livello, ma a quella dei Borghezio: sarebbe un passo indietro rispetto a quello che è il percorso nazionale del Popolo della Libertà”.

Miccichè. Ad alzare il tiro è il sottosegretario alla Presidenza con delega al Cipe. “Nella manovra anticrisi non c’è neppure una riga per il Mezzogiorno, hanno perfino cancellato anche quel poco che c’era sul Ponte. Se il decreto non sarà modificato la scissione del Pdl sarà inevitabile e nascerà ‘Forza Sud'” avverte Miccichè in una intervista rilasciata a ‘Il sole 24 ore’ che punta il dito contro “il governo della Lega”. Sarebbero, dunque, pronti a dare l’addio i cosiddetti ‘dissidenti’ sudisti del Pdl: “Non siamo noi ad andarcene, ci stanno buttando fuori”.


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