Stabilizzazioni Asu, ok per 3.700 lavoratori: "Traguardo storico"

Stabilizzazioni Asu, luce verde per 3.700 persone: “Traguardo storico”

Rimosso l'ultimo ostacolo
PRECARIATO
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PALERMO – Asu, rimosso l’ultimo ostacolo lungo la strada della stabilizzazione: lo comunica Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Salute dell’Ars, in una nota in cui parla di “storico obiettivo di giustizia sociale”. Di giustizia sociale parla anche la Democrazia Cristiana, in un comunicato firmato da tre esponenti.

Stabilizzazioni Asu, la nota di Laccoto

“Giungono buone notizie da Roma per la storica vertenza degli ASU: l’art.10 della finanziaria regionale approvata lo scorso gennaio e che riguarda la stabilizzazione dei 3700 lavoratori ASU impegnati nei Comuni e nei Beni Culturali non è stato impugnato. Ciò significa che l’ultimo ostacolo sulla strada della stabilizzazione è stato abbattuto, significa il raggiungimento dei diritti e della dignità lavorativa per tante famiglie che per quasi 30 anni hanno convissuto con il precariato”.

“Uno storico obiettivo di giustizia sociale – scrive ancora Laccoto – che mi rende felice e per il quale mi sono battuto durante gli anni con interrogazioni parlamentari, con il disegno di legge del 2021, con l’ultimo emendamento alla finanziaria. In questo momento di grande gioia, sento di esprimere ai lavoratori ASU va il mio personale ringraziamento per aver svolto in questi lunghi anni servizi indispensabili per le pubbliche amministrazioni e le comunità. Finalmente guardiamo al futuro con ottimismo, sapendo di aver contribuito a garantire diritti e dignità lavorativa a migliaia di famiglie”.

La Democrazia Cristiana: “Dignità lavorativa”

Commenta la vicenda anche Carmelo Pace, capogruppo DC all’Ars: “Oggi si mette la parola fine al precariato di 3.700 lavoratori Asu. Il Consiglio dei ministri non ha impugnato la norma approvata in finanziaria regionale che prevede la stabilizzazione. Finalmente verrà data dignità lavorativa a tantissime famiglie che per quasi 30 anni hanno vissuto con il precariato”.

Per Ignazio Abbate, presidente della Prima Commissione Ars: “Abbiamo raggiunto uno storico obiettivo di giustizia sociale – che ha visto la Democrazia Cristiana lavorare fin dal primo minuto. I lavoratori Asu in questi 30 lunghi anni hanno svolto servizi indispensabili per le amministrazioni e le comunità e finalmente verrà data loro dignità lavorativa”.

“Sappiamo di aver contribuito a garantire diritti a migliaia di famiglie e voglio esprimere un ringraziamento a chi, fino ad oggi, ha lottato con noi per arrivare a questo importante e storico traguardo”, dichiara l’onorevole Fina Marchetta.

Cisl Fp Sicilia: “Mai più precariato”

Sugli Asu interviene anche la Cisl Fp Sicilia. “Con la mancata impugnativa della stabilizzazione del personale impegnato in attività socialmente utili, si segna un altro importante passo in avanti nella lotta contro il precariato della pubblica amministrazione siciliana”. Ad affermarlo è il segretario generale del sindacato, Paolo Montera. “Il governo e il Parlamento siciliano hanno fatto tesoro del dialogo con le organizzazioni sindacali – dice Montera -, infatti, prevedendo la storicizzazione della spesa e seguendo lo stesso percorso tracciato per la stabilizzazione degli ex articolisti, Puc, Lsu ed Lpu, la norma ha superato i limiti emersi con l’impugnativa precedente. Questo risultato – prosegue il segretario della Cisl Fp Sicilia – evidenzia che con il confronto i risultati arrivano, anche quelli di grande rilevanza socio-politica come questo. Adesso occorre procedere per ottenere una norma statale, analoga a quella recentemente varata nella legge di conversione del Milleproroghe per il personale già contrattualizzato, che deroghi ai vincoli assunzionali, visto che il finanziamento è eterofinanziato e a carico della Regione. Per sanare, anche se parzialmente, questa piaga – conclude Montera – ci sono voluti decenni, ecco perché auspichiamo che non venga mai più a nessuno la tentazione di creare altro precariato e vigileremo perché ciò non accada”.

Il Csa-Cisal: “Risultato storico”

“La scelta del Governo nazionale di non impugnare la norma siciliana che consente la stabilizzazione di 3.700 lavoratori Asu è un’ottima notizia che consente di raggiungere un risultato storico. Si tratta di migliaia di lavoratori, per troppo tempo dimenticati, che sono necessari per erogare servizi negli enti locali a favore dei cittadini. Adesso chiediamo che gli enti attivino subito le procedure per la stabilizzazione”. Lo dice Giuseppe Badagliacca del Csa-Cisal.


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