Standing ovation per Riccardo Muti al Teatro Antico di Taormina

Standing ovation per Riccardo Muti al Teatro Antico di Taormina

Anteprima dell'evento promosso dalla Regione Siciliana
IL BELLINFEST
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TAORMINA. Tutti in piedi ad applaudire il Maestro. Un tributo spontaneo ad un mito vivente, un rituale non scritto che accomuna le platee del mondo ad ogni esecuzione da lui diretta: è standing ovation per Riccardo Muti, protagonista della prestigiosa anteprima del Bellininfest promosso dalla Regione Siciliana nel segno di Vincenzo Bellini.

Una prima volta

Era la prima volta che il grande direttore d’orchestra si esibiva al Teatro Antico di Taormina. La prima volta nella cavea millenaria, dopo quasi vent’anni dall’esibizione a Palazzo dei congressi con la Filarmonica della Scala per il ventennale di Taormina Arte, nel 2002. Questa volta  il maestro guida l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” da lui fondata nel 2004 e portata avanti con determinazione per valorizzare le nuove leve. Ad applaudire Muti e i “suoi” ragazzi c’è un folto pubblico che finalmente torna a fruire con gioia dello spettacolo dal vivo, in questo caso un evento musicale di eccellenza, mentre il parterre delle grandi occasioni accoglie il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore regionale del turismo, sport e spettacolo Manlio Messina, il sindaco di Catania Salvo Pogliese, il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il rettore dell’università di Catania Francesco Priolo e altri esponenti delle istituzioni e delle principali realtà pubbliche e private. Un successo annunciato.

Un’apertura col botto

Riccardo Muti, nel suo vastissimo repertorio, è invero la bacchetta che più e meglio di ogni altra ha valorizzato, sulla scena e in disco, i capolavori di Vincenzo Bellini. Non poteva esserci alfiere più blasonato per aprire il Bellininfest, il cartellone itinerante che la Regione ha realizzato con ampio respiro,  catalizzando la sinergia delle  maggiori istituzioni teatrali e culturali siciliane. È davvero un’affinità profonda quella che porta Muti ad una miracolosa aderenza alle partiture belliniane, di cui è sommo e insuperato interprete. Lo conferma la sapiente e ispirata concertazione della solenne Sinfonia di Norma, che ha aperto a Taormina un programma profondamente intriso della più pura Romantik e proseguito con la Nona Sinfonia in do maggiore di Franz Schubert, altra pagina fondamentale del sinfonismo protoromantico. Riccardo Muti ha guidato la Cherubini in un’esecuzione di stupefacente seduzione timbrica e nitore sonoro, grazie al dominio assoluto delle sezioni orchestrali, nutrite di impalpabili emozioni sonore e formate da freschi ma sicuri e selezionatissimi talenti under 30.

Muti: “Siamo in un luogo magico”

Dopo l’ovazione liberatoria del pubblico che affollava gli spalti, Muti ha preso il microfono: “Siamo in un luogo magico, un sito archeologico tra i più incantevoli e storicamente più importanti del Mediterraneo. Tanti auguri a questa meravigliosa terra da cui proviene la cultura che non solo ha fatto grande il nostro paese, l’Italia, ma informa di sé gran parte dell’Europa, e quindi del mondo. Ce n’è tanto bisogno di auguri per una pronta ripresa dopo questa orrenda pandemia che ha mietuto tante vittime e che ci ha ridotto molto male non solo economicamente, socialmente ma anche culturalmente. Bellini è un genio assoluto, maturato nell’alveo della grande scuola napoletana, il suo magistero melodico avrebbe avuto grandissimo influenza su altri eccelsi operisti, basterebbe citare Verdi e Wagner.
Quindi auspico che chi ci governa ma anche tutti noi pensassimo agli obblighi che abbiamo verso la nostra cultura antica: quella stessa che ha fatto in modo che il nostro paese fosse lodato, amato e, come abbiamo visto ultimamente, anche invidiato!” con un palese riferimento alla vittoria riportata ai campionati mondiali di calcio. E l’Italia che vince è anche e soprattutto quella che esalta le proprie radici e il proprio patrimonio artistico e culturale. L’entusiasmo del pubblico è stato ripagato dalla generosità della performance orchestrale e dall’elegante e magistrale conduzione di Muti che come bis, in omaggio al genius loci, ha ripetuto la Sinfonia di Norma, alfa e omega di un festival che vuole puntare sulla cifra identitaria di un compositore, Vincenzo Bellini, che da quasi due secoli, grazie al linguaggio universale della musica, è ambasciatore globale della Sicilia e del suo melos.


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