(rp) Il Palermo contro l’Inter. La diffidenza contro la speranza. Zamparini contro tutti. Rossi contro Benitez, cioè, fisiognomicamente, Popeye contro Brutus. In effetti somigliano e si sa che Braccio di ferro ha bisogno degli spinaci, altrimenti gnia fà. Rosa senza nonno Liverani a smaltire le fatiche dei garretti di coppa in panchina. Centrocampo, chiavi in mano, all’ex mariborese Bacinovic, coadiuvato da suo compare di slovenia Ilicic. L’inizio è proprio quello dei cartoni di Popeye. Il gigantesco Brutus traumatizza il Braccio di ferro rosanero e la platea. Stankovic nel pensatoio, al posto dell’olandese volante e sfortunato. Incontristi e raziocinanti Zanetti e Cambiasso. Dall’altra parte, combattono su barricate contrapposte Migliaccio e Nocerino.
Pronti via. Bruto nerazzurro picchia. Pandev si divora un gol da un metro, Stankovic coglie la traversa con una staffilata dai venti metri. Il Palermo esce a fatica dall’angolo. E quando ci riesce fa male, nell’unica sortita. Ilicic allarga per Pastore. Crepa nel muro fortificato Samuel-Lucio. Tiro di Javier e un quarto di miracolo di Julio Cesar. Ilicic non sbaglia la replica. E’ incredibile, ma è uno a zero. L’inter ferita attacca. Sciagurata uscita di Sirigu. Migliaccio salva a rete sguarnita. Poi il Totò rosanero rinviene stoppando un quasi gol a Milito col corpaccione proteso. Intervallo.
Il Palermo dei primi dieci minuti della ripresa sembra rinvigorito dagli spinaci, Bacinovic si divora il due a zero su assist di Cassani. La passa a Julio Cesar da otto metri. E la partita cambia qui. Benitez arretra Stankovic a dare fosforo in regia. Zanetti si sgancia. Due percussioni bum bum. Eto’o, più centrale, si beve Munoz come l’ovetto alla coque di certe colazioni e pareggia. Replay. Stavolta la percussione è di Stankokvic, nell’ammirazione generale, tocco per il camerunense. Sirigu è incolpevolmente battuto. Ri-gol. In precedenza Milito si era divorato due-reti-due. Il Palermo è acerbo ma volenteroso. L’arbitro ci mette il carico sorvolando su un fallo nettissimo in area nerazzurra. Cassani viene sradicato da Chivu. Rigore solare. L’irritante Romeo non fa una piega. Pastore danza, pare Cruyff giovane. Palla lunga di Liverani, scodellata dell’argentino un pelo fuori. Altro contatto sospetto su Maccarone, entrato con Liverani.
Ultimi palpiti, Pastore coglie il palo dopo una mirabile serpentina. Chivu frana su Nocerino, cogliendo caviglia e sfera. Dal vivo parrebbe ancora rigore. L’ineffabile Romeo sorvola e concede tre minuti di recupero. Uno scandalo. Il miracolo di Davide non si è ripetuto. Stavolta ha vinto Golia. Grazie anche all’arbitro.
