Stella polare, Giuseppe Mirabile: |"Fabrizio Nizza è il capo di Librino" - Live Sicilia

Stella polare, Giuseppe Mirabile: |”Fabrizio Nizza è il capo di Librino”

Le rivelazioni del collaboratore di giustizia, uomo di vertice del braccio militare dei Santapaola, sono state tra i momenti cardine dell'ultima udienza del processo che vede imputati presunti affiliati a cosa nostra catanese.

 

MAFIA E DROGA
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CATANIA –  Avrebbe continuato a imporre ordini dal carcere, nonostante non sia più uscito di galera dal 2003. Ed è proprio mentre si trovava detenuto che sarebbe diventato uomo d’onore del Clan Santapaola. E’ Giuseppe Mirabile, diventato collaboratore di giustizia dal 2012. Nel corso della sua deposizione nel processo (con rito ordinario) Stella Polare che si celebra davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania il teste ha spiegato come da dietro le sbarre riusciva a inviare direttive al suo gruppo e nello stesso tempo, attraverso colloqui, era sempre informato su ciò che accadeva all’esterno. “Riuscivo ad essere attivo”. Ha dichiarato nel corso dell’udienza nell’aula Famà collegato in videoconferenza.

Sul banco degli imputati siedono Fabrizio Nizza, Giuseppe Floridia, Francesco Macrì e Raimondo Santonocito. Il pm Jole Boscarino analizza il rapporto tra Giuseppe Mirabile e il “signore” di Librino diventato uomo d’onore della famiglia Santapaola – come racconta anche Santo La Causa – intorno al 2007. “Io e Fabrizio – ha affermato rispondendo alle domande del Pubblico Ministero – ci siamo conosciuti in maniera diretta nel 2001. Sono andato a trovarlo nella sua abitazione di Librino”. Da quel momento si sarebbe instaurato un rapporto diretto tra l’ex boss di cosa nostra catanese, nipote acquisito di Antonino Santapaola, e Fabrizio Nizza. “Dal 2003, anno in cui vengo arrestato – ha dichiarato ancora il collaboratore – le informazioni che ho sulla famiglia Nizza provengono soprattutto da Rosario Lombardo”.

I Nizza sarebbero stati affiliati al gruppo della Civita. Il capo della famiglia sarebbe Fabrizio. “Era lui – ha raccontato Mirabile – il più rispettato. Gli altri facevano quello che diceva Fabrizio. Lui era il capo di Librino, il fratello Daniele, invece, di via Stella Polare”. Insomma la famiglia si era divisa le due piazze di spaccio. “Da sempre la famiglia Nizza – ha aggiunto – si è occupata di droga”.

L’inchiesta, da cui è scaturito il processo, riuscì a portare allo scoperto un giro d’affari di droga di 20 mila euro al giorno. L’incrocio tra via Stella Polare (da qui il nome dell’indagine), via Playa e via Sant’Angelo Custode era stato trasformato nel “Mc Drive” del fumo. Le cimici piazzate in quell’angolo hanno documentato lo spaccio di stupefacenti, permettendo di portare in carcere affiliati al clan Ercolano Santapaola. Il processo, nel troncone del rito abbreviato, si è concluso con una condanna di Orazio Magrì a 12 anni di reclusione, Giovanni Nizza e Rosario Lombardo  a 20 anni, Giuseppe Privitera a 12 anni e Salvatore Nicolosi a 13 anni.


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