“Attendiamo di sapere cosa ha intenzione di fare il Pd”. L’Udc attende, ma non sta fermo. Oggi all’Ars è stata convocata una riunione del gruppo parlamentare. All’ordine del giorno un vago riferimento “alla situazione politica regionale”. Insomma, si sarebbe dovuto parlare innanzitutto di alleanze e di decisioni da prendere in Assemblea.
Ma la riunione, inizialmente annunciata alla stampa, è proseguita a porte chiuse. Il motivo sarebbe legato a qualche malumore interno al partito, dovuto alle possibili adesioni all’Udc dei due fuoirusciti dall’Mpa, Francesco Musotto e Lino Leanza. Una “doppietta” che potrebbe essere arricchita da nuovi innesti, come quello del siracusano Giuseppe Gennuso.
Così, dai palermitani Nino Dina e Totò Lentini, ai catanesi Marco Forzese, Salvatore Giuffrida e Raffaele Nicotra, sarebbero giunte richieste di chiarimenti sui ruoli all’interno del partito.
A proposito dei possibili arrivi di Musotto e Leanza, però, D’Alia s’è limitato a dire: “All’Udc sarebbero senz’altro i benvenuti. Ma non ho notizie in questo senso”. Ma l’approdo dei due big ex autonomisti sembra davvero a un passo. Un tassello per rafforzare un partito che attende le prossime mosse dei possibili alleati alle Regionali.
“Attendiamo che il Pd faccia chiarezza al proprio interno – ha spiegato D’Alia – anche per poter lavorare insieme alla chiusura di questa legislatura nel più breve tempo possibile, e per scongiurare – ha aggiunto – che questi ultimi mesi si traducano nel blocco delle attività istituzionali con l’uso-abuso del potere di nomina da parte del governo”.
Ma sulla possibilità che l’Aula acceleri sulla mozione di sfiducia, D’Alia precisa che “l’Udc è pronto a votare le mozioni che verranno presentate. Attendiamo – ha detto – quella del Pd. Ma potremmo votare anche quella del Pdl”, il segretario regionale dei centristi però precisa “che il partito non sta lavorando a un proprio documento. Ma invece – ha spiegato D’Alia – l’Udc ha già depositato un ddl che prevede la decadenza delle nomine nel momento dell’insediamento del nuovo presidente della Regione. Una norma, del resto, già presente per altri organismi, nell’ordinamento degli enti locali”.
Eppure, l’impressione nei giorni scorsi era che proprio sulla mozione di sfiducia, considerata una “prova” della rottura del Pd a Lombardo, si potesse fondare la futura alleanza tra democratici e centristi: “Noi dobbiamo lavorare sui contenuti – ha detto D’Alia – e solo dopo verranno le alleanze”. E le candidature, con lo stesso D’Alia in pole position. Ma il segretario dribbla: “Non si tratta di una questione personale. Il problema centrale sarà quello di capire come risanare questa Regione”.
E in questo senso, se D’Alia esclude “certamente qualsiasi alleanza col Pid”, non chiude le porte agli altri partiti: “Il confronto deve essere aperto con tutti. Nelle prossime settimane porteremo avanti un giro di consultazioni”. E tra gli interlocutori, da questo pomeriggio, potrebbe esserci la nuova aggregazione politica di “moderati” annunciata da Innocenzo Leontini e Rudy Maira: “Non so cosa sia – ha tagliato corto D’Alia – quando ne sapremo qualcosa di più, vedremo”.