PALERMO – Stangata su stangata. Dopo le condanne in sede penale e contabile arriva pure civile. Nicolò Amato, ex responsabile dell’Ufficio paghe e contributi della Fondazione Teatro Massimo, dovrà risarcire un milione e 700 mila euro per il danno provocato. Amato è stato in servizio al Massimo dal 2001 al 2006.
La sentenza è del giudice della terza sezione del Tribunale civile Andrea Compagno che ha accolto la richiesta della Fondazione assistita dall’avvocato Fabrizio Dioguardi.
Soldi che si aggiungono ai 796 mila euro per il danno erariale accertato dalla Corte dei Conti. In sede penale Amato è stato condannato a anno e quattro mesi con sentenza definitiva. È stato l’artefice della truffa che avrebbe consentito ad un gruppo di dipendenti, pure loro condannati, di intascare stipendi gonfiati. Il meccanismo si basava sulla falsificazione della documentazione relativa ai nuclei familiari degli impiegati.
Nel corso delle indagini era pure emerso che il riconoscimento degli assegni, oltre ad aumentare lo stipendio, provocando un danno di 600 mila euro alle casse dell’Ente, avrebbe consentito ai dipendenti, alla luce del reddito più alto, di ottenere prestiti da una società finanziaria con la quale collaborava un parente dello stesso Amato. Da qui il danno patrimoniale e di immagine riconosciuto dal tribunale civile alla Fondazione.