CATANIA – No alla dismissione delle quote pubbliche in STM. E’ la richiesta al governo nazionale proveniente dai deputati catanesi di Articolo 4. Con un ordine del giorno ed una interrogazione primo firmatario Lino Leanza ma che porta anche le firme di Sammartino, Sudano e Nicotra, si chiede al governo della regione di “intraprendere in via urgente nei confronti del Governo nazionale una forte iniziativa affinché venga riconsiderata la prevista dismissione della partecipazione in STM, in considerazione del valore strategico dell’azienda nello sviluppo dei segmenti produttivi ad alto contenuto tecnologico”
L’Ordine del giorno impegna, inoltre, il governo “ad assumere complessivamente ogni intervento utile a garantire la continuità ed il rilancio della presenza produttiva e dell’occupazione dello stabilimento STM e del polo tecnologico catanese in generale, quale modello positivo per lo sviluppo dell’intera regione”. “L’importanza strategica di Stm nel tessuto produttivo catanese e siciliano – dice Leanza – è evidente. Non si può abbandonare a se stesso un comparto così importante per il lavoro, per la ricerca e per lo sviluppo”
E intanto arriva una nota della Cgil Sicilia: “All’incontro dell’11 dicembre al Ministero della sviluppo economico sul futuro della microelettronica la regione siciliana questa volta ci sarà. Sarà anche istituito un tavolo tecnico per il migliore utilizzo dei fondi della programmazione europea 2014-2020, avendo come obiettivo il rilancio della microelettronica in Sicilia”: sono gli impegni scaturiti da un’audizione delle parti sociali nella commissione Attività produttive dell’Ars, alla quale hanno partecipato oltre ai sindacati rappresentanti della Micron, della 3Sun e della Stmicroelettronics. Lo riferiscono la Cgil e la Fiom regionali, che si augurano che “questi impegni vengano fatti propri dal governo regionale”. Ne igiorni scorsi, in occasione dello sciopero del polo della microelettronica a Catania, Cgil e Fiom avevano criticato la latitanza del governo Letta “ che svende quote invece di cercare di ottenere per l’Italia quante più possibili delle risorse stanziate dall’Ue per il rilancio della microelettronica in Europa (100 miliardi)”, e la mancanza di rappresentanti della Regione all’ultimo incontro al Mise. “Non bisogna sottovalutare le possibilità di rilancio nell’isola di un settore competitivo come la microelettronica- dicono Ferruccio Donato (Cgil Sicilia) e Rosario Rappa (Fiom)- , bisogna dunque fare in modo che non si perdano le opportunità offerte dall’Europa. Ci pare in tal senso positivo –aggiungono – anche l’impegno assunto dalla Commissione a ragionare sulla nuova programmazione europea, mettendo al tavolo tutte le parti, a supporto di questo obiettivo”.