CATANIA – La StMicroelectronics ha annunciato 206 esuberi nello stabilimento di Catania, nell’ambito di una transizione industriale comunicata durante l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy avvenuto martedì 29 luglio. Numeri che la multinazionale ha però smentito.
La notizia ha tuttavia innescato le reazioni dei sindacati e del mondo politico siciliano, che accusano la Regione di silenzio e assenza ingiustificata, soprattutto alla luce del cofinanziamento pubblico stanziato negli ultimi mesi.
Il finanziamento regionale
Al sito STMicroelectronics di Catania è stato destinato un finanziamento da 300 milioni di euro deliberato dalla giunta regionale siciliana nel maggio scorso. L’intervento pubblico, approvato nell’ambito dei fondi Step, rientra nel contratto di sviluppo siglato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la produzione di semiconduttori in Sicilia.
Alla firma dell’accordo hanno partecipato, su delega del presidente Schifani, anche i rappresentanti della Regione Siciliana. L’investimento pubblico si affianca a quello privato dell’azienda, che nei mesi scorsi aveva annunciato un piano complessivo di espansione del sito etneo.
La Cisal: “Annuncio grave”
Cisal Catania definisce “grave e inaccettabile” la decisione di procedere con 206 esuberi. “È assurdo apprendere una notizia di questa portata in un contesto in cui la Regione Siciliana ha stanziato ben 300 milioni di euro senza ottenere garanzie sull’occupazione”, ha dichiarato Giovanni Lo Schiavo, responsabile provinciale del sindacato.
Secondo la Cisal, automazione e sviluppo non possono tradursi in licenziamenti: “Se davvero Catania è un sito strategico, serve un piano di rilancio che metta al centro occupazione e competenze locali”. Il sindacato chiede l’immediata convocazione di un tavolo regionale permanente con la partecipazione attiva della Presidenza della Regione.
Fiom-Cgil: “Una sconfitta politica”
Durissimo il commento della segretaria della Fiom-Cgil etnea, Rosy Scollo, che parla di “colpo durissimo per il territorio” e di “scelta inaccettabile” da parte dell’azienda. “È gravissimo che si parli di rafforzamento del sito e, allo stesso tempo, si presentino esuberi. La Regione ha deliberato un cofinanziamento più alto della Lombardia e oggi si rende complice della ristrutturazione con il suo silenzio”.
Scollo sottolinea il paradosso tra le dichiarazioni rassicuranti dei mesi scorsi e l’attuale piano che, a suo dire, “scarica sui lavoratori i costi dell’automazione”. Mentre la Lombardia ha rifiutato l’intesa con STM e chiesto un nuovo piano industriale, la Regione Siciliana sarebbe rimasta “un finanziatore muto”.
Ugl: “Grande delusione”
“Il piano presentato da STM modifica solo le tempistiche nell’anticipo di alcuni investimenti che porterà ad un ciclo produttivo con inizio più breve, ma non interviene né sul piano occupazionale né su quello strategico-produttivo. Inoltre, continuiamo ad essere fortemente preoccupati per il mancato completamento degli investimenti promessi, in particolare su Catania, dove al momento mancano all’appello oltre 1 miliardo di euro e dove si registrano rallentamenti sulla realizzazione del nuovo SiC campus”.
Lo dichiarano Antonio Spera, Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Angelo Mazzeo, Vice Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici e Luigi Arancio, della segreteria provinciale UGL Metalmeccanici Catania e coordinatore RSU UGL – STMicroelectronics.
“Non è sufficiente parlare di volontarietà: Il Governo, in quanto azionista di ST attraverso il MEF, deve assumere un ruolo attivo di garanzia e responsabilità. L’UGL Metalmeccanici sarà in prima linea, anche nel tavolo permanete deciso tra le parti, con un unico obiettivo: zero esuberi, piena valorizzazione dei siti italiani e del lavoro qualificato che li anima.”
Micari (Iv): “Gestione imbarazzante della Regione”
“Alla luce dell’annuncio della StMicroeletronics di un piano di riorganizzazione che prevede esuberi in tutti i suoi stabilimenti, la gestione della attività da parte della La Regione Sicilia appare sotto ogni punto di vista imbarazzante”. Lo dice Fabrizio Micari, componente dell’esecutivo di Iv Sicilia.
“Lo scorso 13 maggio – aggiunge – infatti, il presidente Schifani prometteva un maxi-investimento industriale nello stabilimento catanese dell’azienda per 300 milioni di euro e 2.966 assunzioni. Solo a
Catania, invece, gli esuberi, grazie secondo Stm a uno spinto livello di automazione, saranno 206. Ancora più imbarazzante che all’incontro di lunedì scorso al Mef sul tema, abbia partecipato la Regione Lombardia, ma non la regione Sicilia. Evidentemente la Regione La Lombardia crede nel manifatturiero avanzato quale chiave di sviluppo dell’economia regionale e vuole salvaguardare le sue imprese ed i suoi lavoratori mentre la Regione Sicilia no”.
M5s: “Imbarazzante partecipare da remoto”
La deputata regionale del M5s Lidia Adorno definisce “gravissimo” il collegamento da remoto della Regione al tavolo romano, avvenuto “da un’auto e con problemi di connessione”. “La Lombardia era presente con i vertici istituzionali, la Regione Siciliana ha mostrato totale disinteresse per i lavoratori e per lo stabilimento”.
Adorno punta il dito contro il finanziamento da 300 milioni concesso a STM “senza un piano industriale dettagliato e senza vincoli sulla tutela dell’occupazione”. La deputata pentastellata annuncia un intervento in aula per chiedere chiarimenti sulla gestione politica e sull’uso delle risorse pubbliche.

