PALERMO – Stop ai trasferimenti dei dipendenti pubblici regionali. L’assessore alla Funzione pubblica, Marcella Castronovo, ha bloccato le procedure di trasferimento dei dipendenti dai più svariati uffici dell’amministrazione ai settori con maggiori carenze d’organico, come quello della Formazione, a cui il governo Crocetta aveva già destinato una trentina di funzionari e dipendenti per permettere al neo assessore Mariella Lo Bello di riprendere le attività.
“Sono convinta che dal punto di vista politico si tratti di un passaggio corretto perché i trasferimenti dei dipendenti tra gli uffici devono avvenire secondo regole stabilite e note”, dice Lo Bello, che però non può che essere preoccupata per gli intoppi che si dovranno affrontare ora nell’assessorato che gestisce e che, a suo dire, non è sotto organico “è addirittura sotto fabbisogno”. “Chi provvederà adesso a sbloccare pratiche e pagamenti? Dopo questo stop, dovremo necessariamente procedere più a rilento, è bene che si sappia”, conclude.
Soddisfatti invece i sindacati, che non avevano preso bene la decisione del presidente della Regione Rosario Crocetta di procedere automaticamente nell’applicazione della norma voluta dal governo di Matteo Renzi per cui i trasferimenti dei dipendenti pubblici possono avvenire in maniera immediata se nel raggio di 50 chilometri.
“Cinquanta chilometri in una regione come la Sicilia, povera di mezzi, sono troppi”, afferma Gigi Caracausi, segretario generale della Cisl Fp. “L’assessore Castronovo ha accolto le nostre richieste – prosegue – e adesso aspettiamo soltanto una nuova convocazione: perché noi non siamo contrari ai trasferimenti, chiediamo soltanto che si rispettino delle regole precise”.
Quella dell’assessorato alla Funzione pubblica “è una posizione di assoluto buon senso”, conferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia. “Noi puntiamo a un’efficiente riorganizzazione degli uffici pubblici, ma bisogna farlo individuando norme e modalità, individuando il reale fabbisogno dei dipendenti”.
E trovare i criteri con cui gestire i trasferimenti sarà proprio il compito del tavolo a cui siederanno Regione, sindacati e Aran – l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. “Ma senza tempi lunghi, noi siamo pronti anche a una trattativa ininterrotta”, conclude Barone.
A proposito di tempi, l’assessore Lo Bello si chiede: “Perché non si è pensato a dei trasferimenti a tempo determinato? A 30 giorni, magari a 60, così da permetterci di portare avanti l’attività dell’assessorato e garantire comunque i diritti dei dipendenti”.
“L’assessore dovrebbe avere maggiore memoria storica – ribatte Enzo Abbinanti, della Cgil. – I pagamenti non arriveranno in ritardo perché noi abbiamo interrotto la trattativa, ma perché il governo regionale ha prima smobilitato il personale dell’assessorato Formazione e poi ha interrotto la trattativa sui trasferimenti con il suo atteggiamento prevaricatore. A questo punto avremmo chiuso la questione da giorni. Anche se è bene ricordare che i trasferimenti sono soltanto uno degli aspetti dalla globale riorganizzazione della macchina amministrativa regionale a cui puntiamo”.