CATANIA – L’associazione forense “Avvocatura e Futuro” si mobilita per chiedere il ripristino della sospensione feriale delle attività giudiziarie dall’1 agosto fino al 15 settembre, una misura che affermano, fino a pochi anni fa, “garantiva ai professionisti un periodo di riposo più adeguato e la possibilità di gestire in modo efficace il carico di lavoro”.
Attraverso una petizione rivolta al Ministro della Giustizia, al Consiglio Nazionale Forense, agli Ordini degli Avvocati e alle principali istituzioni competenti, i legali di “Avvocatura e Futuro” chiedono il ripristino della sospensione feriale fino alla metà di settembre.
La situazione nel passato
In passato, così come è stato per numerosi decenni, la sospensione feriale dei termini processuali operava dal 1 agosto al 15 settembre, ma un decreto-legge del 2014 ne ha modificato la durata rendendo la sospensione più breve (fino al 31 agosto) a partire dal 2015.
Ciò, nel tentativo di accelerare i tempi della giustizia, ma il tutto per i legali avrebbe avuto un impatto negativo sulle condizioni lavorative degli avvocati. Infatti, nella pratica si recupererebbero soltanto due mesi e mezzo in cinque anni; inoltre, i tempi della giustizia, affermano, “non sono stati velocizzati, dal momento che le udienze nel mese di luglio e settembre sono pochissime, nonostante l’attività degli avvocati siano in regolare svolgimento”.
Il “recupero mentale”
“La professione legale comporta un impegno costante e gravoso. La riduzione della sospensione estiva ha limitato fortemente la possibilità di recupero fisico e mentale per gli avvocati”, afferma l’avvocato Giuseppe Lipera del Foro di Catania, Presidente di “Avvocatura e Futuro”.
“Il ritorno alla sospensione fino al 15 settembre consentirebbe di mantenere un equilibrio tra la vita professionale e personale, con effetti positivi sulla qualità del lavoro svolto e sul benessere degli avvocati”.
Le relazioni con i clienti
Inoltre, la petizione sottolinea che una pausa più lunga migliorerebbe la preparazione degli atti processuali e le relazioni con i clienti, contribuendo così all’efficienza dell’intero sistema giudiziario.
La petizione, già ampiamente sostenuta dalla comunità forense, è ora in fase di raccolta firme e verrà formalmente presentata alle autorità competenti nelle prossime settimane.