Storia di costruzioni senza regole - Live Sicilia

Storia di costruzioni senza regole

Messina e dintorni
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Dagli anni ‘70 a Messina si costruisce senza regole. Intere colline sventrare, torrenti ricoperti fare posto all’edilizia residenziale che puntualmente, ad ogni pioggia, si trasformano in pericolosissimi fiumi di fango. Nella zona nord della città i complessi sorti come funghi tra gli anni ‘70 ed ‘80 sono continuamente alle prese con smottamenti, crolli, minacciati dai costoni di roccia. Nella zona ud, quella colpita dal disastro, la corsa a costruire è cominciata tra la fine denni ‘80 e gli anni ‘90. Nel 2003 una maxi variante al Piangolatore generale ha autorizzato ardite speculazioni edilizie ai limiti della sicurezza. Negli anni più recenti le discussioni sulla Zps e i richiami degli ambientalisti, in sede di perimetrazione territorio, venivano guardati con diffidenza se non scherno dai politici e gli imprenditori locali. Nei centri jonici del messinese non è andata diversamente. A Roccalumera.

Letojanni, Gallodoro, Santa Teresa, danneggiati dal nubrifragio della scorsa settimana, nel decennio scorso sono state autorizzati diversi progetti di insediamenti a ridosso della costa e dell’autostrada A18 Messina-Catania, che ha le colline a ridosso, senza che veniser varati i contestual piani di urbanizzazione e messa in sicurezza del territorio. In mezzo, un alluvione mortale, nel 1998, un inverno piovoso che ha devastato Giampilieri, nel 2007 e neppure l’ombra di un piano di messa in sicurezza del territorio. Decine, invece, le licenze rilasciate a progetti di edilizia in zone pericolose.

Nel 1998 lo straripamento del Torrente Annunziata costò la vita a quattro persone: l’intera famiglia Carità, mare padre e figlio, rimasti intappolati in auto e trascinati dall’acqua e fango, ed un giovane cingalese. Il 25 ottobre 2007 sulle zone oggi colpite dall’apocalisse ha piovuto per giorni. Giampilieri ne uscì completamente devastato. In due anni, gli allarmi sui mancati interventi si sono suceduti puntuali, fino al settembre scorso, e ripresi con le piogge dei giorni scorsi. Ma di piani di messa in sicurezza a Palazzo Zanca, il Municipio di Messina, non c’è stata neppure l’ombra.


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