MESSINA – Un Messina troppo brutto per essere vero, in novanta minuti da horror cancella quanto di buono fatto contro Foggia e Catanzaro. La sconfitta interna contro la Paganese dell’ex Grassadonia ha rappresentato un netto e deciso passo indietro rispetto alle ultime uscite, con i peloritani incapaci di arrecare un solo pericolo alla porta difesa da Vincenzo Marruocco, che ha potuto trascorrere uno dei pomeriggi più tranquilli della sua carriera. Adesso però tocca archiviare, e in fretta, tutto ciò che è accaduto domenica e proiettarsi già al delicato derby di domenica pomeriggio a Catania.
Meglio togliersi subito il dente, meglio dirsi subito ciò che ci si deve dire, così la squadra è tornata ad allenarsi già lunedì, con Marra che ha tenuto a rapporto i suoi ragazzi in quello che sarebbe dovuto essere il classico giorno di riposo. Prima di tutto serve recuperare un pò di equilibrio, le ultime uscite avevano fatto vedere un Messina in salute, che stava iniziando a far vedere anche una certa fisionomia tattica, tutti fattori che non possono essere scomparsi dall’oggi al domani. La società intanto è entrata in silenzio stampa, in una settimana del genere meglio tapparsi la bocca e pedalare, anche se nella puntata di Antenna Giallorossa, il presidente Natale Stracuzzi è intervenuto per spiegare tutta l’amarezza del momento: “Sono amareggiato per il risultato e la prestazione opaca contro un avversario non di spessore come la Paganese, che ha fatto la gara perfetta con Grassadonia che ci ha imbrigliato a centrocampo, mentre noi non abbiamo dimostrato la qualità e la tecnica che abbiamo”.
Poi un giudizio sul tecnico Sasà Marra, che a detta di molti starebbe convincendo sempre meno la società: “Ha ancora la mia fiducia. A Catania dobbiamo rifarci ed è giusto che il tifoso mi critichi, ma io sono sereno perché so che è solo una piccola frangia che mi contesta. So solo che non dovrebbero essere volgari usando quegli epiteti strombanti perché è ingiusto prendersela con una proprietà che ha fatto il massimo per rendere questa squadra competitiva e che paga puntualmente gli stipendi. Evidentemente hanno usato il linguaggio consono a loro. Io non metto bocca nelle decisioni del mister e non impongo i giocatori da mandare in campo, però so che la nostra squadra è importante e nessuno può dire il contrario, perché in tanti mi chiamano per dire che il Messina ha uno squadrone”.
“Quando ci sarà un’organizzazione più precisa ed equilibrata – conclude il patron peloritano – i risultati arriveranno e anche la tifoseria deve darci un supporto. Musacci è un giocatore di Serie A e B e quando l’ho preso c’è stato un plauso totale e anche Pozzebon, Milinkovic, Mancini, De Vito e Rea sono giocatori di alti livelli”.
