MESSINA – Potrebbe essere lunedì il giorno dei giorni per il futuro del Messina, quello della fumata bianca o nera per il passaggio della società. L’incontro tra il gruppo Stracuzzi-Di Napoli con Pietro Lo Monaco avverrà sempre a Catania nel primo pomeriggio, stessa sede di martedì scorso quando le parti non si erano certo lasciate bene. Le voci sui retroscena dell’incontro della settimana scorsa si susseguono e parlano di una frase poco amorevole dello stesso Lo Monaco verso i messinesi, frase che però viene smentita da chi invece tacconta di un patron indispettito per l’abbigliamento poco consono da parte di Antonino Micali, imprenditore messinese che partecipa alla cordata pronta a subentrare.
Tutte voci di corridoio che possono appartenere più al settore del gossip che a quello prettamente sportivo, mentre ciò che interessa di più ai tifosi è veder sbloccata una situazione che si sta protraendo oltre misura e che potrebbe inficiare e non poco sulla prossima stagione. All’incontro saranno presenti anche l’avvocato dell’attuale patron Giuseppe Gitto insieme all’ex presidente peloritano Isidoro Torrisi e il commercialista del gruppo acquirente Leonardo Termini. L’intento è quello di sciogliere il vero grande nodo della vicenda, ovvero quello dei debiti. E’ noto come ufficialmente il monte si aggiri sui 600 mila euro, cifra dovuta al contenzioso con l’erario che si dovrebbe scontare in 60 mesi, ma per gli acquirenti i debiti sarebbero almeno il doppio.
Intanto ieri la Procura Federale ha ufficializzato i deferimenti per i presidenti della Vigor Lamezia e del Barletta Claudio Arpaia e Giuseppe Perpignano, dovuti all’inchiesta “Dirty Soccer”. Atto che unite alla responsabilità oggettiva delle due società rilevata dalla stessa Procura Federale, aumenta ulteriormente la possibilità di riammissione in Lega Pro della compagine peloritana, con la classifica finale dell’ultima stagione che sarebbe completamente riscritta. Naturalmente toccherà attendere notizie ufficiali in seguito all’esito dei processi, ma le possibilità che il Messina giochi in terza serie sono molto alte. Tutto ciò potrebbe diventare un clamoroso boomerang, perché all’inevitabile gioia per il mantenimento del professionismo, non può che unirsi la preoccupazione per l’inesistenza di un progetto tecnico e societario, di una guida tecnica e di una squadra in grado di salvaguardare la categoria.
