PALERMO – Giovanni Barreca è incapace di intendere e di volere. Così hanno stabilito i periti nominati dalla Procura di Termini Imerese, Giovanni Barreca.
Il muratore un anno fa, insieme alla figlia diciassette e, secondo l’accusa, con la complicità di una coppia di amici, ha torturato e ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emmanuel di 16 e 5 anni.
Un rito di liberazione dal demonio si trasformò in un massacrò all’interno di una villetta ad Altavilla Milicia.
Barreca, difeso dall’avvocato Giancarlo Barracato, si trova in carcere ma sarà trasferito in una residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza in una struttura sanitaria che ospita persone affette da patologia psichiatrica.
Il 7 novembre il giudice del tribunale per i minorenni nominerà un perito per valutare la capacità di intendere e volere della figlia di Barreca, anche lei lei rea confessa. La coppia di amici – Sabrina Fina e Massimo Carandente – invece si sono sempre professati innocenti, sostenendo di essersi recati nella casa della strage solo per pregare.
Le vittime furono torturate, colpite con le padelle e gli attrezzi del camino, il corpo della madre bruciato.