PALERMO – Sono arrivati i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Messina nella casa di Sferracavallo dove abitavano i “fratelli di Dio” Sabrina Fina e Massimo Carandente, arrestati per la strage di Altavilla Milicia.
I militari cercheranno tracce, indizi, eventuali prove utili alle indagini nell’appartamento di via Dell’Arancio. La procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio, prosegue negli approfondimenti investigativi per cercare di chiarire alcuni aspetti della strage e sul coinvolgimento degli indagati. A Sferracavallo, sono presenti il sostituto procuratore Manfredi Lanza e l’avvocato Giancarlo Barracato, legale di Giovanni Barreca.
La coppia è accusata di avere partecipato assieme a Barreca al rito di liberazione dal demonio culminato nella morte di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emmanuel di 16 e 5 anni. Si trovano in carcere. Domani lo psichiatra Alberto Caputo e la criminologa Roberta Bruzzone inizieranno la perizia psichiatrica su Barreca per valutare se sia o meno capace di intendere e volere. La coppia di Sferracavallo, che respinge le accuse, ha chiesto di essere interrogata dai magistrati. In particolare, Sabrina Fina vorrebbe farlo al più presto ora che i ricordi sono nitidi.
Nella casa di Sferracavallo regna il caos. Abiti sul letto, cibo sul tavolo, libri e appunti sparsi in giro. Il lavoro del Ris sarà complicato.