Palermo, Studentessa tedesca violentata, arrestato l'aggressore - Live Sicilia

Studentessa tedesca violentata, arrestato l’aggressore

Si tratta di un pregiudicato per droga. Ha pedinato la vittima fino a casa

PALERMO – Da alcuni giorni girovagava di casa in casa per evitare l’arresto. I poliziotti della squadra mobile gli davano la caccia. Sarebbe un pregiudicato per droga di 22 anni il violentatore della turista tedesca, aggredita il 29 luglio scorso non lontano dal tribunale di Palermo.

Giuseppe La Mantia, 22 anni, deve rispondere di lesioni personali e violenza sessuale.

Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di ordinanza cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica.

Le indagini sono partite la notte stessa dell’aggressione, quando una telefonata ha avvertito la polizia. C’era una ragazza che urlava per chiedere aiuto. Diceva di essere stata violentata da uno sconosciuto.

La giovane studentessa tedesca, a Palermo per il progetto universitario “Erasmus”, ha fornito una descrizione dell’aggressore. Il resto lo hanno fatto le immagini delle telecamere di sicurezza e la conoscenza del territorio da parte degli investigatori.

Il pregiudicato è un volto noto alle forze dell’ordine. Nel 2019 era stato coinvolto in una inchiesta per spaccio di droga al Capo. In realtà non avrebbe dovuto trovarsi in città, visto che pochi mesi fa gli era stato imposto il divieto di stare in città nell’ambito di una nuova inchiesta sempre per piccoli episodi di spaccio.

Ed invece quella notte avrebbe pedinato la studentessa che dalla zona di via Maqueda, dopo avere trascorso una serata con gli amici, stava rientrando a casa nel rione Noce.

Qui avrebbe spintonato la ragazza, facendola cadere a terra, poi l’avrebbe immobilizzata e infine costretta a subire atti sessuali.

Il quadro probatorio raccolto dai pm è stato ritenuto solido dal giudice per le indagini preliminari ed è scattato l’arresto. Il giovane è stato prima convocato alla squadra mobile per alcuni accertamenti. Due giorni dopo l’arresto. Adesso si attende l’interrogatorio di garanzia.


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