“Studenti cittadini europei”:| confronto con le Istituzioni - Live Sicilia

“Studenti cittadini europei”:| confronto con le Istituzioni

Un’iniziativa che si è posta il compito di creare un dialogo tra giovani e rappresentanti delle Istituzioni, dell’associazionismo e delle Università.

CATANIA – Cultura della formazione, impegno civile e legalità. Due importanti momenti di confronto quest’oggi hanno riunito giovani di tutto l’Ateneo e non soltanto all’evento “Studenti cittadini europei” promossa dal Centro studi e ricerche Sicilia Europa Paolo Borsellino in collaborazione con Associazione Nazionale Magistrati, Università degli Studi di Catania, E.R.S.U. di Catania, Ufficio XII – Ambito Territoriale Catania dell’USR Sicilia, che alle 9.30 nell’Aula Magna del Rettorato, prima, e dalle ore 16.00 al Tribunale di Catania, poi, ha dimostrato che creare un dialogo tra rappresentanti delle Istituzioni e nuove generazioni è possibile. Il primo appuntamento. Anche se l’aula magna del Rettorato stentava a riempirsi, gli studenti presenti hanno dimostrato grande interesse alle parole dei relatori in aula.

Alla presenza di Rita Borsellino la mattinata universitaria ha dato il via alla prima fase del convegno con i saluti di Maria Tomarchio, ordinario di Pedagogia generale e sociale all’Università di Catania e Presidente del centro studi e Ricerche Sicilia-Europa Paolo Borsellino “il dialogo è alla base di ogni buon rapporto – ha esordito la docente – oggi vedo degli studenti, ma non vedo la massa. Ci auguriamo quindi che i giovani accolgano sempre i nostri inviti al confronto, quello odierno del resto è un tavolo di lavoro che non vuole soltanto ricordare momenti, storie e persone, ma vuole costruire insieme a chi domani sarà la nuova società”. “Noi arrestiamo i padri, ma voi preoccupatevi di educare i figli” con questa frase Maria Tomarchio ha ricordato poi Paolo Borsellino sottolineando l’importanza della scuola nell’affermazione della legalità in un individuo.

Di costruzione ha parlato anche il Rettore Giacomo Pignataro accennando alla necessità di un contributo nella costruzione di un modello europeo per la Sicilia. “Questo convegno cade in un momento particolare, abbiamo appena chiuso le elezioni europee – commenta Pignataro – ma per noi siciliani questo incontro cade in una data vicina agli anniversari delle stragi in cui persero la vita i magistrati Falcone e Borsellino. Partendo da qui e volendo affermare la legalità come questione legata al rispetto delle leggi, ma anche come rapporto tra cittadinanza e Stato, la giornata di oggi vorremmo fosse un punto di partenza, una prima dimostrazione che l’Università di Catania non si pone soltanto l’obiettivo di formare i giovani, ma l’Ateneo deve essere un punto di riferimento per tutti”.

Assente il Sindaco di Catania Enzo Bianco, al suo posto l’assessore ai beni culturali Orazio Licandro. Tra gli altri presente Santo Di Nuovo, ordinario di psicologia e Giudice onorario sezione minori e famiglia – Corte d’Appello di Catania e il Presidente dell’E.R.S.U. Ct Alessandro Cappellani che ha garantito il sostegno all’iniziativa anche da parte dell’ente da lui rappresentato e che – ci tiene a precisarlo – non è soltanto uno “sforna” borse di studi e alloggi. Ad intervenire in mattinata anche Pasquale Pacifico, sostituto Procuratore della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Presidente Associazione Nazionale Magistrati di Catania e coordinatore dell’articolato incontro pomeridiano in Tribunale che ha alternato momenti di riflessione ad altri di arte e cultura nonché divertimento. Ruolo fondamentale della giornata quello di Rita Borsellino voce portante nelle testimonianze del magistrato ucciso dalla mafia. Un binomio quello dei luoghi scelti per l’iniziativa “Studenti cittadini europei” che non è stato casuale.

“Valorizzando quanto sviluppato dopo le stragi del ‘92 nel campo dell’antimafia sociale, gli insegnamenti del giudice Paolo Borsellino ispirano la nostra azione – commentano gli organizzatori – abbiamo individuato dei luoghi educativi e d’istruzione affinché questi siano in grado di incidere come fattore strategico per una crescita civica e culturale della nostra società, premessa necessaria al superamento della subcultura mafiosa”. E proprio nell’Aula delle Adunanze del Tribunale di Catania, gremita di presenze, dopo il saluto delle più rappresentative cariche del Palazzo di Giustizia, è proseguito il calendario degli incontri dalle ore 16. Un quadro non positivo quello etneo emerso dall’intervento di Francesca Pricoco presidente Tribunale minorile Catania: “la nostra città purtroppo è seconda in Italia come tasso di criminalità minorile. Le nuove generazioni hanno bisogno di ascoltare e comprendere il vero significato dell’illegalità e della giustizia soltanto così possiamo sperare in un futuro migliore”. “Non voglio aggiungere nulla in più a quello che è stato già espresso, preferisco ascoltare le vostre parole che condivido in ogni aspetto – ha commentato invece il Procuratore Salvi – come già detto le parole chiave nella lotta alla criminalità sono ascolto, comprensione, ma anche condivisione, concludo ringraziando tutti voi per essere qui e un grazie speciale a Rita Borsellino”.

E del resto nel corso dell’incontro pomeridiano un momento solenne è stato affidato alla Borsellino nel ricordo del magistrato citato con orgoglio da tutti i relatori della giornata. Subito dopo numerosi altri interventi, dai rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti delle scuole, alla Consulta Comunale dei giovani. Le relazioni e i commenti in programma si sono conclusi con la rappresentazione del testo teatrale “Falcone e Borsellino storia di un dialogo” del magistrato Mariano, Giudice della Corte d’Assise di Lecce, interpretato dalla compagnia teatrale Teménos – Recinti teatrali. A chiudere l’evento l’orchestra studentesca di fiati e strumenti industriali DI.SCO. Brass Ensemble.


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