Studenti in piazza, città in tilt | Cori contro Letta e Crocetta - Live Sicilia

Studenti in piazza, città in tilt | Cori contro Letta e Crocetta

L'immondizia lasciata dagli studenti davanti alla sede del Comune

Una protesta rumorosa ma pacifica quella organizzata dal coordinamento degli "Studenti siciliani". Il corteo é partito alle 9.30 da piazza Castelnuovo ed é giunto a Palazzo Comitini, sede della Provincia. Traffico in tilt in città. Un gruppo di studenti del Turismo Marco Polo, a fine manifestazione, ha annunciato che occuperà la scuola.

Palermo, la protesta
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PALERMO – Venerdì amaro per gli automobilisti palermitani. Circa venti scuole del capoluogo, e alcuni istituti di Bagheria, hanno preso parte questa mattina al corteo organizzato dal coordinamento “Studenti siciliani”, all’interno della mobilitazione che si é mossa a livello nazionale per mano del movimento “Rotta di collisione”. Luogo di concentramento é stato piazza Castelnuovo, dove i manifestanti si sono riuniti fin dalle 9 intonando ritornelli e slogan contro l’amministrazione comunale e il governo regionale e nazionale. Il corteo é partito alle 9.30 e ha attraversato il centro cittadino raggiungendo intorno alle 11 Palazzo Comitini, sede della Provincia. Lungo il percorso diverse pattuglie della municipale hanno consigliato agli automobilisti i percorsi alternativi per evitare la calca.

Una protesta rumorosa ma pacifica. A capo del corteo, uno striscione recante la scritta “Le scuole crollano, noi no”, vero leitmotiv di tutta la mattinata, dietro cui si è mosso un folto numero di studenti mascherati da Capitan Harlock, pirata ribelle dei fumetti manga. Presenti parecchie bandiere No Muos. Gli slogan e i cori erano indirizzati al premier Enrico letta e al presidente della Regione Rosario Crocetta.  Richieste semplici e concrete quelle degli studenti scesi oggi in piazza: “Siamo qui per motivazioni interne – dice Davide Mirabella, rappresentante d’istituto del liceo scientifico Einstein -. La nostra scuola cade a pezzi. Mancano le cose essenziali. Manca la carta igienica, i gessi. Cadono i neon. I tetti e i muri sono fatiscenti. Rischiamo ogni giorno la vita per il nostro diritto allo studio”.

Un corteo che vuole distaccarsi dalle precedenti manifestazioni organizzate della rete degli Studenti medi e da quella indetta da questi ultimi per venerdì 29. “Vogliamo prendere le distanze da chi strumentalizza e politicizza le proteste – spiega Emanuele Vella, coordinatore degli Studenti siciliani -. Vogliamo solo lottare contro tutti i problemi che affliggono le scuole italiane, dalla crisi ai tagli all’istruzione per giungere soprattutto a tutti i problemi dell’edilizia scolastica. Noi non molliamo, soprattutto ora che non abbiamo più interlocutori diretti con l’abolizione delle province”. A fargli eco Roberto Gibiino, rappresentante d’istituto del liceo Basile: “Siamo nuovamente scesi in campo per manifestare senza nessuna bandiera e nessun orientamento politico. Vogliamo solo scuole sicure”. “La nostra scuola é occupata – continua Gibiino -, una forma di protesta contro tutti i tagli che sono stati fatti. Vorremmo che fosse una protesta univoca, che interessasse tutti, anche genitori e personale Ata. Cerchiamo solo la normalità”.

Ad accodarsi al corteo, giunto davanti a Scienze Politiche, un gruppo di universitari, che hanno deciso di protestare contro lo stato di disagio in cui versa la loro facoltà, dopo la caduta del tetto dell’ex collegio San Rocco. “Paghiamo le stesse tasse degli altri studenti – dice Alberto Di Benedetto, coordinatore del comitato “studenti di Scienze Politiche” -, ma abbiamo il tetto crollato e le aule informatica chiuse. Veniamo sballottati tra un luogo a un altro. La richiesta che facciamo al rettore é che ci rimborsi una parte delle esose tasse universitarie pagate”. Giunti a Palazzo delle Aquile, alcuni studenti mascherati hanno lasciato davanti al Comune alcuni sacchi d’immondizia con le scritte “Palermo capitale della munnizza” e “Orlando come Cammarata”, frasi che vogliono fare il verso alla alla recente bocciatura di Palermo come Capitale della Cultura 2019. Immancabile il riferimento al continuo stato di emergenza rifiuti che attanaglia la città.

Ad attendere il corteo, davanti alla Provincia, carabinieri schierati in tenuta anti-sommossa. Qui i manifestanti hanno scandito degli slogan contro il governatore Crocetta e acceso dei fumogeni colorati. La manifestazione si é conclusa poco dopo, ma un gruppo di studenti dell’istituto Marco Polo ha deciso di andare a scuola, dove al momento si stanno svolgendo normalmente le lezioni, per occuparla. “Non vogliamo manifestare per perdere tempo, ma solo per rivendicare i nostri diritti. É per questo che stiamo andando ad occupare il nostro istituto. Vogliamo impedire che gli altri abbiano paura nel manifestare ciò che sentono”.


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