Su "S" il "Codice Russo"| Ecco come sta la sanità siciliana - Live Sicilia

Su “S” il “Codice Russo”| Ecco come sta la sanità siciliana

Nel mensile 40 pagine di speciale
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Un pachiderma che da solo assorbe circa la metà del bilancio regionale e che nell’ultimo anno è costato 8 miliardi e 902 milioni. È la sanità, bellezza, per la quale si sono spesi nel solo 2010 circa 127 milioni in più rispetto all’anno precedente, con un incremento dell’1,4%. A fronte degli annunciati risparmi e battaglie alle gestioni clientelari, a sorpresa la sanità targata Massimo Russo è costata lo scorso anno quasi 350 milioni in più rispetto alla gestione firmata Cuffaro-Lagalla, nel 2007.

Numeri che emergono dalla requisitoria del procuratore generale della Corte dei conti, Giovanni Coppola, secondo cui la spesa sanitaria siciliana nel 2010 ha superato quella piemontese di circa 400 milioni. I dati sono contenuti nel dossier di 40 pagine che il nuovo numero di “S”, in edicola da oggi e acquistabile anche in formato pdf attraverso questa pagina, dedica alla sanità siciliana: dalla spesa aumentata ai viaggi della speranza che non sono diminuiti, passando per i costi dei “centri d’eccellenza”. Che, dati alla mano, pesano per centinaia di milioni di euro sulle casse disastrate della Regione.

Russo, del resto, ripete spesso che la sua opera è la “decuffarizzazione” della Sicilia. “S”, però, è andata ad analizzare i profili dei dirigenti nominati dall’assessore-magistrato: in molti casi si tratta di manager già in sella all’epoca del presidente della Regione poi finito in carcere per favoreggiamento aggravato. È “la vecchia faccia della nuova sanità”, come titola “S”: tra gli ex cuffariani tornati in auge c’è Salvatore Requirez, rientrato in assessorato come caposervizio, o Salvatore Di Rosa, chiamato alla guida degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello.

E poi c’è il capitolo sprechi. “S” ha fatto un viaggio fra i consulenti e i collaboratori chiamati dalle Asp, le aziende sanitarie provinciali: sono 150 e hanno spesso incarichi fantasiosi, come la costituzione di un museo per la sanità iblea. Dei consulenti “S” pubblica i nomi, i compensi e gli incarichi.

Infine il capitolo dedicato alle cliniche private: a Palermo è in corso un’indagine che riguarda tre cliniche, la Latteri, la Noto e la Maddalena. Secondo i magistrati, le aziende si sarebbero procurate rimborsi non dovuti e alcune di loro avrebbero attirato, grazie a complicità interne alla sanità pubblica, i pazienti provenienti dagli ospedali gestiti dalla Regione. Dell’inchiesta “S” pubblica le intercettazioni integrali, svelando molti retroscena inediti. Per un quadro d’insieme del “Codice Russo”.


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