PIAZZA ARMERINA (ENNA) – “Nessuno dalla scuola è mai venuto a trovarci per esprimerci solidarietà o cordoglio. Nè i compagni, né gli insegnanti o la dirigente scolastica”. Lo dice la sorella della 15enne trovata impiccata a un albero del giardino di casa, martedì scorso, a Piazza Armerina.
“In compenso tanti cittadini, compresi sindaco e giunta, sono venuti a piangere con noi“, aggiunge. Alle critiche, la preside del liceo frequentato dalla giovane risponde: “Non li ho chiamati perchè non avevo il numero e non sapevo come rintracciarli”.
Il caso
La dirigente scolastica getta acqua sul fuoco anche sulla lite che sarebbe scoppiata tra la giovane e una coetanea, a scuola, la mattina del suicidio. Le due avrebbero discusso violentemente per un ragazzo e la 15enne sarebbe poi stata insultata da un gruppo di studenti che avrebbero alluso a sue foto intime che circolavano in chat.
“Era solo un diverbio – ha commentato la preside -. Così mi hanno detto i docenti“. “Se avesse convocato le ragazze in presidenza e ci avessero chiamati, noi avremmo capito la gravità dei fatti e io non avrei mai lasciato sola mia figlia per andare a fare commissioni”, ha detto la madre.
L’inchiesta
Sul fatto indaga la Procura dei Minori di Caltanissetta che ipotizza il reato di istigazione al suicidio. La giovane si sarebbe tolta la vita forse temendo che sue immagini private potessero circolare nelle chat dei compagni.
Il procuratore dei minori, che ha lungo ascoltato amici e familiari della 15enne, ha ieri rivolto un appello perchè chi è a conoscenza di particolari sulla vicenda parli. Mercoledì sul corpo della ragazzina verrà eseguita l’autopsia.
Una troupe della Rai aggredita
“Il Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai esprimono massima solidarietà alla collega Lucia Basso e all’operatore Francesco Caudullo, aggrediti questa mattina a Piazza Armerina mentre stavano facendo il loro lavoro”. Si legge così in una nota del Cdr di Tgr Sicilia.
“I colleghi erano impegnati a raccogliere informazioni dalla famiglia di una ragazza trovata senza vita in condizioni non ancora chiarite – prosegue la nota -. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”.
“Un’aggressione violenta e immotivata che lascia turbati. Rivendichiamo il diritto e il dovere di tutti i colleghi, sia giornalisti che operatori, di documentare casi di cronaca così eclatanti e di farlo, come stava accadendo a Piazza Armerina, con la massima sensibilità per le famiglie delle vittime”, conclude il comunicato.
La famiglia: “Rispettate il nostro dolore”
La famiglia della 15enne trovata impiccata in giardino martedì scorso a Piazza Armerina si scusa attraverso il proprio legale, l’avvocato Milena Ruffini, con la troupe della Tg3 Sicilia per non aver avuto “un comportamento contenuto”.
“I miei clienti – dice la penalista – sono molto stanchi e hanno avuto la sensazione di essere violati nella loro privacy. Sono disperati, sgomenti e increduli – aggiunge – E hanno bisogno di serenità per riorganizzare le idee e per comprendere come sia potuta avvenire questa tragedia. Chiedono che venga rispettato il loro dolore e ritengono inutile questo assedio mediatico, visto che comunque non ci saranno risvolti sul caso a breve”.
La legale annuncia che verrà nominato un perito di parte che parteciperà all’autopsia sul corpo della ragazza fissata per mercoledì.
La preside dai familiari
La dirigente scolastica del liceo frequentato dalla quindicenne è andata a trovare la famiglia. “E’ stato straziante – ha detto – sono distrutti dal dolore e continuano ad avere tanti dubbi tra i quali quelli sulla autenticità del biglietto che un compagno di scuola avrebbe consegnato al fidanzato della ragazza. Secondo loro non sarebbe stato scritto dalla giovane”. La famiglia dell’adolescente si era lamentata della mancanza di solidarietà della scuola.