“Su Lombardo decidiamo entro luglio”, lo dice il procuratore capo facente funzioni Michelangelo Patanè a Livesicilia a margine della conferenza stampa sulla maxi operazione anti racket della Guardia di Finanza. “La prego di sottolineare -continua Patanè – che all’interno della Procura non esistono spaccature, siamo davanti ad un’applicazione rigorosa della legge ed in particolare davanti all’analisi oculata delle ultime pronunce della Cassazione in tema di concorso in associazione mafiosa”.
Concorda con il procuratore Patanè il predecessore Vincenzo D’Agata, andato in pensione da poche settimane. Contattato da Livesicilia spiega: “L’intera vicenda Lombardo ed in particolare la mia gestione oggi possono essere riconsiderate alla luce della nuova posizione del mio successore. L’armonia interna all’ufficio non è mai venuta meno”. D’Agata invia un messaggio al legislatore: “Lo stato dell’arte del concorso in associazione mafiosa non consente di perseguire tutti i tipi di contatti tra mafiosi e politici. Dopo le ultime pronunce della Cassazione si impone un intervento del legislatore per chiarire che posizione vuole prendere rispetto alla mafia”.