"Sulla burocrazia sì a Miccichè | Strano non parlarne con Musumeci" - Live Sicilia

“Sulla burocrazia sì a Miccichè | Strano non parlarne con Musumeci”

Parla Stefano Candiani. Il leghista: "Confrontarsi sulle soluzioni ai problemi è molto stimolante”.

L'intervista
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Stefano Candiani, plenipotenziario della Lega in Sicilia, finisce di leggere l’intervista a Gianfranco Miccichè su Livesicilia mentre lo chiamiamo. La mano tesa dal commissario di Forza Italia ai leghisti, dopo un anno e mezzo di pessimi rapporti, è un elemento nuovo. Che arriva dopo un lavoro di mediazione di sherpa romani e che punta a spostare sui contenuti, nella fattispecie sulla riforma della burocrazia che passi dal superamento delle autorizzazioni preventive, un confronto che fin qui è stato aspro.

Senatore Candiani, questo appello di Forza Italia alla Lega è un elemento di novità dopo tante polemiche tra Micciché e Salvini, anche molto dure. Che ne pensa?

“Innanzitutto preferirei parlare degli argomenti, non voglio pensare alle persone. Le questioni che pone Miccichè valgono da Bergamo fino a Trapani. È oggettivo che questo è un Paese che si è abituato a compilare moduli, a volte addirittura rassegnandosi. Mentre come dice giustamente Micciché in tutto il mondo civile la legge stabilisce cosa si può e cosa non si può e poi chi governa verifica che sia stato rispettato. È un argomento che risponde alla forma mentis del leghista tipico, si bada al sodo e alle cose da fare”.

E allora? Il vostro è un sì?

“E perché no? Perché non rivedere tutto il sistema delle autorizzazioni? Partendo dal presupposto che il cittadino non è un suddito del funzionario. Perché così poi si va a leggere la cronaca di chi viene taglieggiato per avere un suo diritto. Lo vediamo anche in questi giorni, quando si parla di Ilva Tutto il sistema autorizzativo guardate a cosa ci ha portato. Questo vale per la Sicilia come vale per il resto d’Italia. Se le cose fino adesso non sono andate bene bisogna cambiare strada. Se in politica Salvini prende il risultato è perché evidentemente indica una strada differente rispetto agli insuccessi della politica degli ultimi anni”.

Insomma, voi siete pronti a sostenere su questa idea.

“Su queste cose noi ci si va a nozze. Rilancio un altro tema: l’autonomia, che deve fare rima con responsabilità. Io Stato devo controllare che tu la legge la rispetti. Anche perché poi si può arrivare al paradosso che sulla carta ci sono tutti i timbri ma l’abuso esiste perché non c’è il controllo. Spostare il fulcro del processo dall’autorizzazione al controllo è una cosa nuova, di responsabilità, e chi trasgredisce paga”.

È un nuovo inizio nei vostri rapporti con Forza Italia che qui in Sicilia sono stati molto burrascosi?

“Parliamoci chiaro, noi governiamo con Forza Italia e con il centrodestra da molti anni, in parecchie regioni, in grandi amministrazioni. È indubbio che Forza Italia in Sicilia ha delle sue dinamiche. E in questo senso il confrontarsi a partire da come assieme possiamo dare soluzione ai problemi della Sicilia è molto stimolante”.

Lei parla di dare soluzioni ai problemi della Sicilia ma in Sicilia voi al governo non ci siete. Nella giunta Musumeci non siete entrati e anzi, avete preso anche le distanze in tempi recenti.

“Sentendo le ultime dichiarazioni di Musumeci fatte dal palco di Piazza San Giovanni noi dovremmo essere al governo… Io ho sempre detto di voler parlare di temi e soluzioni, per questo apprezzo questo approccio di Miccichè che pone questioni a partire da fatti concreti. Queste sono cose che interessano a Palermo, a Bergamo o a Macerata. Il paradosso reale è parlarne con Miccichè e non con Musumeci. Dovrei parlarne con chi amministra, invece mi trovo a parlarne con chi fa politica. Ma a proposito di Miccichè mi lasci dire una cosa”.

Prego.

“Come lui dice che apprezza il Salvini del Corriere della sera, io dico che apprezzo Micciché che non insulta Salvini rispettando quei tanti siciliani che hanno dato fiducia alla Lega. Felice di avere suscitato un Micciché 2.0 o 3.4. Bisogna sempre far passi avanti”.


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