Un rapace. Un animale da gol. Uno che non ha smesso di far gol. E forse mai smetterà. Perché Pippo Inzaghi vive per gonfiare la rete. Quseto gli interessa, questo e nulla più. In anni recenti Superpippo un paio di volte ha dato dispiaceri al Palermo nello stadio di San Siro. In rossonero, anche se in età matura, Inzaghi ha iscritto il proprio nome fra i bomber immortali di tutti i tempi: lo dicono i numeri (in Europa nessuno come lui), lo dicono le vittorie su cui ha messo il suo personalissimo autografo, compresa l’ultima Champions League del Diavolo. Il Palermo che corre a più non posso verso l’Europa con il magone per il “caso” Carrozzieri dovrà guardarsi dall’eterno ragazzino del gol. Dei top-players di serie A Inzaghi è quello che conosce meglio il mondo del pallone, a trecentosessanta gradi, perché segue le partite delle serie più infime ed è informatissimi su qualunque realtà calcistiche. Pippo è uno che non ci sta mai a perdere. Uno che trascorre il suo tempo libero sì in discoteca e sì in compagnia di belle ragazze, ma soprattutto a guardare calcio in tv. Pippo è uno che non dimentica: all’andata il Milan ha rimediato una mezza figuraccia al Barbera, al Meazza rischia di essere tutta un’altra storia. Colpa dell’affamato del gol.
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