L'uomo è stato rinchiuso in carcere, la bimba affidata a un centro d'accoglienza.

La drammatica ricostruzione degli abusi che hanno portato in cella un sacerdote palermitano.

Gli inquirenti, dopo due mesi di indagini, ritengono di aver ricostruito più episodi in cui la minore, a partire da quando aveva 10 anni e per circa 7 anni, "è stata costretta ad atti sessuali". L'uomo è stato portato al carcere Petrusa di Agrigento.

I carabinieri hanno scoperto uno spaccato sociale caratterizzato da degrado e soprusi.

E' il terzo fermo di operatori di alcune comunità dell'Agrigentino da inizio luglio, sempre per lo stesso reato. I fatti contestati alla donna si sono verificati, secondo l'accusa, dal gennaio allo scorso 12 maggio.

Don Paolino Marchese, 50enne originario di Cefalù, fu arrestato a gennaio scorso. La denuncia della vittima arrivò a distanza di otto anni dagli abusi che sarebbero avvenuti in occasione degli incontri organizzati dalla parrocchia.

Fu la bambina, che all'epoca dei fatti aveva 9 anni, a raccontare i suoi tre anni di inferno, violenze e orrori. Costretta a ripetere le scene dei film pornografici.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Trapani, è scaturita dopo la segnalazione ad una stazione dei carabinieri da parte dei genitori della vittima. La bambina aveva descritto ai genitori ''le particolari attenzioni che l'uomo le aveva più volte rivolto''.

A raccontare la drammatica serata, una minorenne. La polizia ha arrestato due ragazzi che prima di accompagnare la giovane a casa avrebbero abusato di lei in auto.

Il seguito dell'inchiesta: l'uomo è stato denunciato da un'amica della vittima dopo le avance del genitore.

Il racconto dei piccoli non ha retto davanti ai giudici.

Le vittime sarebbero state avvicinate per strada, al bar, sul treno e persino mentre si recavano in chiesa.

Le indagini della polizia sono scattate dopo le denunce della madre.

L’uomo, un 42enne pregiudicato, ha abusato delle sue due figlie che oggi sono maggiorenni, sin da quando le vittime avevano 8 e 9 anni, insinuando loro la convinzione che ciò rientrasse in un ordine naturale dei rapporti tra congiunti. Le indagini condotte dalla squadra mobile.

L’accusa è di abusi sessuali ai danni di una giovane parrocchiana di 17 anni. La vicenda si sarebbe verificata nella primavera 2011 nella sacrestia della parrocchia di San Marco.