di MONICA PANZICA Una chiesa stracolma ha accolto il feretro di Tania Priolo, la ragazza di 18 anni morta in seguito alla degenerazione di un ascesso. La cerimonia si è svolta nella parrocchia di San Gaetano a Brancaccio. "Ancora non ci crediamo", dicono gli amici.

Sebastiano Miloro, marito di Maria Acquisto, la donna di Carini deceduta al Policlinico durante un intervento di routine, chiede giustizia. "Sono rimasto da solo con la nostra bimba di 7 anni, la mia vita è stata stravolta". Così come i genitori di Tania Priolo, morta per un ascesso dentale, ha presentato denuncia ai carabinieri e considera quello che è successo alla moglie, come l'ennesimo caso di malasanità.

Dopo quello che è successo a Tania Priolo, che ha perso la vita per la degenerazione di un ascesso dentale, il presidente del Centro Padre Nostro ribadisce la necessità di un presidio medico gratuito e costante nel quartiere: "Mai più qualcuno dovrà morire in questo modo".

Vitaliano Fregola, medico di base della famiglia Priolo, fu il primo a cui la mamma e Tania si rivolsero, il 17 gennaio, per il mal di denti. Alla giovane erano stati prescritti antibiotici ed antinfiammatori. "Spero non ci sia stata superficialità da parte dei familiari - dice il medico - mi stupirebbe. Sono persone attente alla salute, nessuno si aspettava un epilogo del genere".

Nunzia Lauricella, la mamma di Gaetana Priolo, la giovane di Brancaccio deceduta domenica scorsa all'ospedale Civico per uno shock settico polmonare, non riesce a darsi pace. E punta il dito contro i medici, con una sola eccezione. Il legale della famiglia che ha presentato una querela: "Non si può morire per un mal di denti".

Chi era Gaetana Priolo, la ragazza di Brancaccio, morta per un ascesso.

Parenti e amici hanno fatto compagnia a Tania Priolo, morta per la degenerazione di un ascesso. Il dolore del padre.

Ma si può morire per una semplice infezione non curata? L'esperto risponde.

Gaetana Priolo, 18enne di Brancaccio, era arrivata in condizioni disperate al Buccheri La Ferla, poi era stata trasferita al Civico e ricoverata in Rianimazione. Ad ucciderla, una "fascite", ovvero la diffusione di un'infezione della bocca fino al collo e ai polmoni.