Più che una rivendita di auto di lusso, la Nuova Sport Car di Isola delle Femmine (nella foto), sequestrata per mafia agli imprenditori Rappa di Palermo, sarebbe diventata la base operativa di un comitato d'affari gestito dagli amministratori giudiziari.

L'inchiesta della Procura di Caltanissetta mostra le falle del meccanismo che regolamenta il sequestro e la confisca dei beni, passando dalla nomina degli amministratori giudiziari. Ecco cosa prevede la legge.

ll boia di Totò Riina, che oggi è un collaboratore di giustizia, ha sempre tenuto dei contatti con il mondo esterno. Vi raccontiamo i retroscena del provvedimento dei giudici di Palermo che gli hanno sequestrato immobili che valgono un milione di euro.

Il tribunale Misure di Prevenzione ha motivato il provvedimento sottolineando, da un lato, la sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni acquisiti, con investimenti di oltre 200.000 euro l'anno, e, dall’altro, la pericolosità sociale dell'uomo.

Le indagini del Nucleo di polizia tributaria, dei finanzieri dello Scico di Roma e dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo, riguardano anche bar e centri scommesse.

I beni sono riconducibili a Giuseppe Falzone, ex capo di Cosa nostra della provincia di Agrigento; Simone e Giuseppe Capizzi, padre e figlio ritenuti elementi di spicco di Cosa nostra riberese; Damiano Marrella, esponente della famiglia mafiosa di Montallegro, e Pasquale Alaimo.

I finanzieri hanno fatto i conti in tasca all'ex impiegato del San Paolo Palace Hotel che nel 2010 venne fotografato mentre portata in soldi del pizzo nella casa romana (nella foto) di Nunzia Graviano, sorella dei capimafia di Brancaccio.

I due imprenditori del settore olivicolo erano stati arrestati nel 2007. Su di loro pesava la pesante accusa di omicidio. Furono condannati all'ergastolo in primo grado e assolti in appello. Sono considerati "contigui" a Cosa nostra.

Francesco Gatto, imputato per estorsione e usura, evita una possibile condanna perché il tempo per processarlo è scaduto.

Ferrante, in passato imprenditore edile, aveva accumulato un patrimonio sproporzionato rispetto all'attività economica svolta e al reddito dichiarato.

PALERMO – Ecco l’elenco dei beni finiti sotto sequestro: – Intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Servizi Funebri D’Ambrogio di Mangiaracina Teresa e C. sas, con sede in via Ponticello. Le quote risultano intestate a Cosima Fuschi e Mangiaracina Teresa, mogli di Gaetano e Sebastiano D’Ambrogio, fratelli del boss. – […]

Nel 2011 il titolare della Zeus Car, a cui è stato sequestrato un patrimonio da 28 milioni di euro, investì 600 mila euro per comprare un opificio in disuso a Villabate.

L'imprenditore edile Giuseppe Liga, già condannato in primo grado per associazione mafiosa ed estorsione, avrebbe rivestito un ruolo rilevante che si estendeva dal controllo delle attività economiche della cosca alla gestione del "pizzo" sui commercianti della zona.