Al Massimo si ascolta Beethoven, in una esecuzione per piano e orchestra. Convince il pianista. Il direttore invece...

Un quadro che diventa racconto, che passa dall'immobilità al movimento. Forse, il più celebre dipinto di Guttuso, 'riscritto' da Roberto Andò, Marco Betta, Andrea Camilleri, per il Teatro Massimo.

Il Teatro Massimo di Palermo inaugura la stagione con 'Gisela!'. Chi c'era (FOTO)

E' una maschera di abusi e regole puntualmente trasgredite quella indossata dal capoluogo siciliano. L'istantanea di un degrado a cui gran parte dei palermitani si è quasi assuefatta e che rischia di diventare parte integrante del paesaggio urbano.

Fra le tante conseguenze del rinvio della "manovrina" regionale c'è il blocco degli stipendi dei dipendenti degli enti culturali. A Palermo come altrove la situazione è drammatica: i quasi 400 lavoratori di Foss, Politeama e Massimo hanno accumulato arretrati per 7,2 milioni.

Domani anche a Palermo la più grande mobilitazione nazionale per vincere la sfida del cambiamento climatico.

Secondo gli inquirenti la discarica, che si trova alla periferia di Bucarest ed è tra le più grandi d'Europa, avrebbe un valore che si avvicina ai 100 milioni di euro. Sei le persone coinvolte nell'inchiesta. Avrebbero cercato di eludere i vincoli e le azioni giudiziarie della magistratura per 'polverizzare' il cosiddetto 'tesoro di don Vito' attraverso il riciclaggio di denaro nell'ambito dei rifiuti.

Cgil, Cisl, Uil e Fials, chiedono la partecipazione della politica al tavolo per discutere del rilancio del Massimo: "Occorre reinvestire sulla cultura per far sì che il teatro rimanga centro di produzione e di eccellenza".

Massimo e Deborah Dolfin vivevano da due anni in auto. Del loro caso si era occupato qualche giorno fa la trasmissione di Bruno Vespa, Porta a Porta. Ora un'azienda di San Marco d'Alunzio gli ha offerto una casa e un lavoro.

Il figlio di don Vito davanti al gup per detenzione di esplosivo insieme all'amico Giuseppe Avara ha così giustificato le versioni discordanti e le menzogne riguardo il tritolo trovato nel proprio giardino, dicendo di essere stato guidato dalla paura per le continue intimidazioni subite.

Riceviamo una lettera da parte di Luciano Cannito, ex direttore del corpo di ballo del Massimo, nel corso della quale vengono denunciati alcuni presunti sprechi all'interno del teatro. Cannito, inoltre, parla di una mancata comunicazione dell'annullamento del balletto "Romeo e Giulietta", in programma il prossimo 20 giugno. Pubblichiamo integralmente.

Era il diciannove febbraio 1953 quando, a San Giorgio Cremano, nacque Massimo Troisi. L'attore e regista napoletano, oggi, avrebbe compiuto sessant'anni. Un fatale attacco cardiaco, il quattro giugno 1994, l'ha portato via a soli quarantuno anni: da poche ore aveva finito di girare il suo film più importante, “Il postino”, che la sua scomparsa ha consegnato alla leggenda prima ancora di uscire nelle sale. Massimo Troisi, nel corso della sua carriera, è stato apprezzato da gran parte della critica cinematografica italiana ed internazionale. Già il suo primo film, “Ricomincio da tre”, ricevette grandi consensi, con particolare attenzione per lo stesso attore napoletano, che venne definito a quel tempo come il 'salvatore del cinema italiano', allora ritenuto in crisi. Troisi sarà ricordato dalla sua città natale proprio nel giorno del sessantesimo compleanno. Il sindaco Mimmo Giorgiano, con una delegazione di assessori e consiglieri comunali, renderà omaggio all'artista deponendo un mazzo di fiori sul monumento funebre nel cimitero cittadino a testimonianza del forte legame tra San Giorgio e Massimo.

Il commissario presenta la nuova stagione, dà il via agli abbonamenti e annuncia la presentazione di un progetto per la creazione di un museo.

Il commissario straordinario ha incontrato le sigle sindacali, che lo hanno esortato a  reintrodurre meccanismi di trasparenza e riaprire il teatro alla città.

Sono oltre duemila, si ritrovano e si raccontano su Facebook. Sono cittadini comuni, che, mossi soltanto da senso civico, hanno deciso di tradurre in azione la propria indignazione contro il fenomeno dei parcheggiatori, promuovendo un flash mob in piazza Verdi, in cui "fischieranno" tutto il loro disappunto.