E' sempre lui, l'uomo del teatro e della sceneggiata. Di recente ha raccontato qualcosa sulla sua difficoltà a prendere sonno: ultimo pezzo di un repertorio intimista e variegato che qui si riassume brevemente. E' sempre lui, Saro, che non si smentisce mai.

Anche Maurizio Zoppi deve rispondere del reato di calunnia nell'indagine avviata dalla Procura di Palermo dopo la pubblicazione da parte dell'Espresso della presunta intercettazione tra il governatore e il suo medico personale. Il giornalista era stato sentito giovedì insieme al collega Piero Messina.

Due medici hanno trovato atti giudiziari, verbali di identificazione e il contenuto di diverse e mail nella stanza occupata, fino al suo arresto, dall'ex primario di Villa Sofia di Palermo e medico personale di Rosario Crocetta. I carabinieri tornano in ospedale.

I magistrati danno parere negativo alla richiesta di incidente probatorio per acquisire tutte le intercettazioni. L'ultima parola spetta al Gip, ma in Procura, a Palermo, sono vicini alla chiusura delle indagini sulla frase choc pubblica dall'Espresso: Lucia Borsellino "va fatta fuori, come suo padre".

I giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi, cronisti de l'Espresso che hanno firmato il servizio sulla presunta conversazione-choc tra il primario e il governatore, hanno chiesto l'incidente probatorio. Non escludono che la frase su Lucia Borsellino ("Va fatta fuori, come il padre") possa trovarsi tra le migliaia di intercettazioni non confluite negli atti.

Si stringe il cerchio sulla vicenda che riguarda il governatore Crocetta e il chirurgo Tutino. L'intercettazione fantasma della conversazione tra il medico e il presidente della Regione sposta le vacanze del procuratore Franco Lo Voi e dell'aggiunto Leonardo Agueci. A Palazzo di giustizia si lavora nonostante la pausa estiva.

Negli uffici giudiziari pressoché deserti il procuratore Franco Lo Voi e l'aggiunto Leonardo Agueci non sono ancora in pausa estiva. Due giorni fa, nel pomeriggio, c'è stato un lungo interrogatorio.

Il primario si è sentito abbandonato e nei nastri magnetici è rimasto impresso il suo sfogo. Di chi sono i nomi fatti dal medico personale di Rosario Crocetta? E c'è chi spera nella collaborazione di qualcuno per decifrare alcuni passaggi delle intercettazioni.

Sono stati acquisiti informazioni e chiarimenti sull'attività giornalistica di Messina e Zoppi e sulle circostanze in cui è nato e ha preso forma il servizio pubblicato dal settimanale L'Espresso.

Il chirurgo è ai arresti domiciliari dal 29 giugno, quando i carabinieri del Nas si presentarono nella sua abitazione di Carini per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare per le accuse di truffa, peculato, abuso d'ufficio e falso. L'istanza presentata al giudice dai suoi avvocati.

Era il 2013. Il commissario di Villa Sofia spiegava al medico di Rosario Crocetta la sua idea di organizzare una parata elettorale per il presidente in vista delle elezioni europee.

A Nicola Sanfilippo viene contestata l'ipotesi di abuso d'ufficio in concorso. Assieme al medico, che è il marito di Luciana Savagnone, presidente della Corte dei conti, il 25 maggio scorso hanno ricevuto un avviso di proroga delle indagini preliminari anche Matteo Tutino e l'ex commissario Giacomo Sampieri raggiunto ieri da un provvedimento di interdizione di un anno dal lavoro.

Ci vorrà del tempo per analizzare centinaia di schede dei pazienti, foto e file contenuti negli hard disk sequestrati al primario di Villa Sofia e medico personale del governatore Rosario Crocetta.

Il giudice per le indagini preliminari  accoglie le richieste della Procura di Palermo per gli altri tre indagati. Stop di un anno per l'ex manager di Villa Sofia: "Incurante del pubblico interesse". Sei mesi ciascuno all'ex direttore sanitario e ad un primario.

La commissione dell'Ars ha ascoltato Crocetta che ha negato pressioni. Ma le intercettazioni di Tutino gettano ombre su un sistema di potere che non possono essere archiviate.