Il boss sta meglio e torna in cella. Avrebbe avuto una crisi glicemica: la causa dell'ultimo malore che ha consigliato il ricovero.

Le condizioni del capomafia, ritenuto dai periti nominati dal gip di Palermo incapace di partecipare al processo, sono gravissime: oltre a patologie neurologiche, il boss ha problemi cardiaci e una recidiva del tumore alla prostata.

La denuncia del maresciallo capo dei carabinieri, Saverio Masi, oggi caposcorta del pm Di Matteo. Il militare, che ha presentato un esposto alla Procura di Palermo, denuncia le pressioni cui sarebbe stato sottoposto per farlo rinunciare alla cattura dei due latitanti.

Il boss, che ieri è stato ricoverato d'urgenza in ospedale per uno sbalzo di pressione, è tornato nel carcere di Parma dove è detenuto al 41 bis.

Sbalzi di pressione e tanti problemi di salute. Bernardo Provenzano torna in ospedale a Parma. Dopo la terapia, le sue condizioni non sono gravi.

La decisione è stata assunta dal ministro Severino ed è stata notificata ai legali del boss, gli avvocati Franco Marasà e Rosalba Di Gregorio.

Processo Mori. La requisitoria del pm, Nino Di Matteo, traccia una durissima e chiara accusa: "I Ros non volevano prendere Provenzano, per accordi nella trattativa Stato-mafia".

La richiesta dei legali del padrino di Corleone: "La collocazione in una cella non può essere ritenuta consona".

Sul mensile S l'intervista esclusiva a uno degli uomini che vissero a stretto contatto con il padrino di Corleone. Nel suo racconto il ritorno a Ficarazzi e i rapporti fra i boss e il potere.

Il padrino di Corleone è stato trasferito dal reparto detentivo ospedaliero, in cui si trovava, ed è tornato in carcere a Parma.

Rosalba Di Gregorio, legale del capomafia, annuncia che sulla base dell'esito della perizia chiederà "la sospensione dell'esecuzione della pena o i domiciliari".

Secondo gli esperti incaricati dal gup Morosini, che celebra l'udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia, il boss non è in grado di partecipare consapevolmente ai processi.

Sarà il Consorzio stabile Aedard di Roma ad occuparsi della ristrutturazione dell'impianto confiscato ai boss Riina e Provenzano. Il sindaco Di Matteo: "Siamo riusciti ad aggiudicare questi lavori che andranno a rendere produttivo uno dei beni simbolo del potere mafioso".

Sarebbe questo il responso dei periti, incaricati dal Gup Piergiorgio Morosini, sulle condizioni del capomafia da tempo in grave stato di salute.

Gli esperti valuteranno la capacità del capomafia di partecipare coscientemente all'udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia in cui è imputato.