La riflessione del presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, dopo l'arresto di otto persone per la violenta aggressione a un commerciante della Noce che si era ribellato al pizzo.

Le immagini dei carabinieri, che vi mostriamo in esclusiva, svelano il volto dell'uomo che appiccò le fiamme al negozio di tessuti nel centro di Palermo. C'è anche il mistero di una coppia inquadrata dalle telecamere un anno prima dell'incendio. I due episodi, secondo gli inquirenti, potrebbero essere collegati.

Il video choc che riporta le fasi cruente dell'aggressione a colpi di martello al commerciante palermitano che non si era piegato al racket.

Lo chef ha testimoniato questa mattina davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo contro i suoi aguzzini, raccontando i dettagli delle richieste di pizzo.

Una voce metallica, dal tono minaccioso. Tre chiamate consecutive, dalle 2.20 alle 2.34. Ancora intimidazioni per il titolare della concessionaria auto Calicar, in cui furono date alle fiamme alcune auto nel 2011. Gianluca Calì denunciò tutto e da allora, il suo percorso di legalità non si è mai fermato. E lui dice: "La mia vita ormai somiglia ad un film".

I vigili del fuoco avrebbero trovato tracce di liquido infiammabile. I carabinieri che stanno conducendo le indagini non escludono la matrice dolosa dell'incendio che ha gravemente danneggiato l'entrata del locale.

Sottoscritto oggi, nella sede della Prefettura di Caltanissetta, un protocollo d’intesa tra Confindustria Sicilia e Fai, la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane

Sono stati richiesti dai pm Amelia Luise e Annamaria Picozzi per 32 imputati del processo Addiopizzo 5, nato dalle indagini sulle estorsioni a tappeto praticate dal clan mafioso capeggiato da Salvatore e Sandro Lo Piccolo.

Alcuni rappresentanti del volontariato sociale impegnato nella difesa della legalità, hanno incontrato il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Nello Musumeci. L'appello: "Vogliamo continuare a lottare contro la mafia ma siamo stanchi di lottare anche contro una burocrazia soffocante"

Le indagini hanno permesso agli inquirenti di delineare gli assetti del clan di Montelepre. La famiglia mafiosa, un tempo guidata da Salvatore Lombardo, venne poi affidata a Giacomo Maniaci (a sinistra nella foto). Poi, però, sarebbe subentrato Vincenzo Cucchiara (a destra).

Una grande mobilitazione per la lotta alla mafia da realizzare entro la fine di ottobre e una serie di iniziative comuni per contrastare Cosa nostra. A discuterne in occasione della quinta giornata del Festival della Legalità, il vicepresidente di Confindustria Sicilia Gregory Bongiorno, il vicepresidente di Confindustria Palermo Giuseppe Todaro e il segretario della Cisl in Sicilia, Maurizio Bernava. Dopo il dibattito, i ragazzi dell'associazione "Quelli della rosa gialla" di Brancaccio hanno messo in scena un estratto del musical "Petali nel blu" dedicandolo alla memoria di don Pino Puglisi.

Una grande mobilitazione per la lotta alla mafia da realizzare entro la fine di ottobre e una serie di iniziative comuni per contrastare Cosa nostra. A discuterne in occasione della quinta giornata del Festival della Legalità, il vicepresidente di Confindustria Sicilia Gregory Bongiorno, il vicepresidente di Confindustria Palermo Giuseppe Todaro e il segretario della Cisl in Sicilia, Maurizio Bernava.

L'attacco degli imprenditori di Confindustria al dibattito con le vittime del racket. Il segretario della Cisl Maurizio Bernava lancia una proposta: "Entro ottobre una grande mobilitazione comune per la legalità".

Appartamenti, automobili, una motocicletta e conti correnti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza a Giovanni Rao, fruttivendolo 47enne di Ballarò che l'anno scorso tentò di estorcere 4 mila euro allo chef palermitano.

Il presidente di Confcommercio Sicilia torna sulla vicenda che ha riguardato il leader di Confindustria  Trapani, Gregory Bongiorno: "Sono allibito. Chi denuncia il racket, dopo aver pagato, diventa un esempio". La replica degli industriali e delle associazioni Fai, Addiopizzo e Liberofuturo: "Argomenti offensivi per delegittimare chi ha avuto il coraggio di mandare in galera gli estortori". Ma Helg prende le distanze da Agen: "Non concordo".