Il governo della rivoluzione non ha prodotto nulla, ha svenduto l'autonomia e copiato le leggi nazionali. Per ultima, quella sulle partecipate.

L'ok di Palazzo Madama arriva con 179 sì, 16 voti contrari e 7 astenuti. Il testo passa ora alla Camera per la quarta lettura.

Dopo l'impugnativa di Palazzo Chigi il governo regionale decide di riscrivere la legge approvata in estate, accogliendo tutti i rilievi del Consiglio dei ministri e recependo quasi interamente la norma nazionale. Salta la data del 29 novembre, scompaiono le indennità, anche Orlando e Bianco potranno essere eletti.

Riprenderà, dopo la breve pausa domenicale, l'esame delle riforme a Palazzo Madama. Tutti i nodi.

Capitolo sesto. Tocca alle riforme, pianificate, decantate, ma rimaste solo un punto in agenda. Un punto che però consente la sopravvivenza di un governo fallimentare e di un parlamento che ha dimostrato la propria inefficienza.

Il governatore ha invitato gli alleati a riprendere il dialogo su alcune "cose da fare" per rilanciare la Sicilia. Le stesse, da quasi tre anni. Nel frattempo sono cambiati 36 assessori. E l'ultimo addio di Lucia Borsellino, legato allo scandalo di Villa Sofia, ha finito per minare l'autorevolezza del primo inquilino di Palazzo d'Orleans.

Il premier Renzi: "Possono mandare a casa il governo, ma non fermare l'urgenza del cambiamento. In ballo c'è la dignità del Pd, approvarla è decisivo per non bloccare le riforme".

Intervista al premier sull'Espresso: "Berlusconi costretto da Brunetta a rompere il patto, torni a ragionare sulle riforme".

Beppe Lumia a tutto campo: "Non ho mai partecipato a una giunta e non ho una stanza a Palazzo d'Orleans". Il governo nel pantano? "Smettiamola con i conflitti interni alla politica, servono umiltà e unità, come è avvenuto per l'elezione di Mattarella". Gli errori: "Un limite non aver riconfermato Nelli". La crisi: "E' un'opportunità. Ma la Regione si riappropri del suo patrimonio"

Il premier lancia un tweet. E spiega l'agenda che ha in mente.

E al Pd il premier ricorda che va bene discutere, ma bisogna rimettere in moto il Paese.

Michele Cimino, portavoce del Patto dei democratici per le Riforme-Drs all'Ars, lancia il "patto Roma-Palermo".

Il presidente della Bce al termine della riuione dell'Eurogruppo: "Bisogna comunque rispettare il patto di stabiltà".

Il presidente del consiglio è atteso alla chiusura della Festa de L'Unità a Bologna dove è pronto alla sfida con la sinistra del Partito Democratico.